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Minori in difficoltà, i casi in cui interviene il Comune di Modena

L’obbligo di intervento del Comune scatta ogni volta che i genitori non sono in grado di occuparsi di un minore o un parente entro il terzo grado non sia presente e possa accudirli

Ai servizi dedicati ai minori in difficoltà sarà dedicato un convegno dopo l’estate. L’iniziativa è in corso di preparazione e servirà per un confronto tra enti locali e operatori sociali, con il coinvolgimento anche delle comunità per minori, sull’applicazione delle direttiva regionale che lo scorso anno ha innovato l’intervento nel settore. In particolare, saranno approfonditi gli aspetti relativi alla qualità dei servizi e ai costi per attività che sono previste dalla legge.

L’obbligo di intervento del Comune, infatti, scatta ogni volta che i genitori non sono in grado di occuparsi di un minore o un parente entro il terzo grado non sia presente e possa accudirli. Nei casi dei minori non riconosciuti, lasciati all’ospedale dalla madre, è previsto un percorso che prevede l’affidamento a famiglie, tramite il Comune, e poi il giudice fa il decreto di adozione. I minori stranieri non residenti e trovati sul territorio modenese, chiamati minori stranieri non accompagnati, quando sono privi di parenti entro il terzo grado vengono affidati come tutela al Comune che se ne occupa attraverso l'affido a famiglie o collocandoli in comunità.

Inoltre, vi sono minori residenti, italiani e stranieri, i cui genitori non sono in grado di svolgere le loro funzioni genitoriali. In quei casi il Tribunale dei minorenni prevede l'allontanamento dalla propria residenza e l'affidamento temporaneo a famiglie affidatarie o a comunità familiari o educative.

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