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Un marzo asciutto con temperature tipiche di maggio. Il report dell’Osservatorio Unimore

Un mese nella media con forti sbalzi termici, ma straordinariamente asciutto quanto a precipitazioni, è il bilancio dell’Osservatorio Geofisico di Unimore che registra siccità meteorologica record nel bimestre febbraio-marzo. Negli ultimi giorni del mese tepore quasi record con temperature tipiche di fine maggio

Il mese di marzo 2021 registra a Modena l’Osservatorio Geofisico una temperatura media di 10.8°C, leggermente superiore alla media climatica 1991-2020 (10.5°C). Hanno colpito le fredde giornate quasi invernali attorno all’equinozio di primavera, ma è stato un mese non certo freddo, già nel recente marzo 2018 la media mensile fu più bassa, con 8.2°C. Siamo decisamente distanti poi dal record storico di marzo più freddo, soli 4.3°C nel 1875, mentre per opposto il marzo più caldo, nel 2012, vide una temperatura media di 13.6°C.

E’ stato un mese caratterizzato da forti sbalzi termici, con prevalenti periodi sopra la media a inizio mese, e negli ultimi giorni del mese, e freddo attorno all’arrivo, sul calendario, della primavera astronomica. La mattina più fredda il termometro è sceso a +1.3°C, il giorno 21, mentre il giorno più caldo si è raggiunto il 31 con una temperatura massima di 24.1°C.

Questi ultimi giorni in particolare segnano temperature di quasi 8°C superiori alla media, con valori più tipici di fine maggio che di marzo.  Un caldo precoce fuori stagione che arriva dopo giorni freddi tardivi e che merita un approfondimento.

“E’ interessante notare  - affermano gli esperti dell’Osservatorio Geofisico di Unimore Sofia Costanzini, Francesca Despini e Luca Lombroso - come negli ultimi anni a marzo il freddo spesso non è mancato, oltre a quest’anno anche nello scorso 2019 si ebbero incursioni fredde a fine mese, con comparsa di neve il 26 marzo 2019, freddo marzolino si osserva in particolare nel 2018, con neve a inizio mese e quindi il giorno 19, e in diversi altri anni. Sono situazioni tipiche per questo mese di transizione da inverno a primavera, ricorrenti e normali anche in passato. Per opposto sono aumentate notevolmente le ondate di caldo precoce, fenomeno che in passato era un’eccezione e non una regola quasi costante come negli ultimi due decenni. Oltre a quest’anno le ritroviamo nel 2015, nel 2012 in cui si raggiunse il record assoluto di 25.8°C di temperatura massima per marzo, 2008, 2005 e 2002. Prima del 1997 poi, mai nel mese di marzo si erano registrate massime così elevate come negli ultimi giorni del mese di quest’anno.

Altra importante anomalia mensile di riscontra nei dati di precipitazione. Marzo 2021 è stato un mese decisamente asciutto e il bimestre febbraio-marzo addirittura segna una siccità da record. Le precipitazioni cumulate nel mese in Osservatorio Geofisico assommano a solo 1.0 mm, peraltro sono ascrivibili non a vere perturbazioni, ma a deboli precipitazioni occulte di nebbia, o comunque a debolissime precipitazioni ai veloci passaggi frontali. Il deficit pluviometro rispetto alla climatologia è del 98%. Era dal 1994 (0.4 mm) che non  si registrava un marzo cosi asciutto, marzo 2021 è 4° marzo più siccitoso dal 1830 a oggi.

Il bimestre febbraio-marzo poi segna un vero record di siccità, con soli 5.3 mm. Mai dal 1830 a oggi si è osservato cosi poca pioggia in questi due mesi. Il precedente record risale alla calda primavera del 1945, con 7.6 mm. L’ultima vera pioggia risale ormai a due mesi fa, al giorno di San Geminiano, il 31 gennaio 2021 con 12.8 mm.

Presso la stazione di Modena Campus la temperatura media è stata invece di 8.5°C, non vi sono lunghe serie di dati a disposizione, ma solo il periodo 2011-2020, non significativa quindi la media, ma un marzo più freddo lo si  trova molto recente, nel 2018 con temperatura media 7.3°C. Gli estremi sono ancora più ampi, con una notevole escursione termica dalla fredda mattina del giorno 20, con temperatura minima -3.1°c, e la calda giornata del 31, con massima di 26.1°C. Nella breve serie di dati disponibili una giornata praticamente estiva in questo mese nel 2012, con massima di 27.1°C il giorno 29 marzo 2012. Altrettanto asciutto il mese anche in questa zona della città, con appena 1.0 mm di precipitazioni raccolte dal pluviometro.

A Reggio Emilia la stazione meteo è attualmente in manutenzione, vi sono comunque dei dati estremi di temperatura, che vedono il termometro sceso ad un minimo mensile -2.6°C il 22 marzo mentre nella calda giornata del 31 marzo ha raggiunto 25.9°C.

Previsioni

L’anticiclone subtropicale con componente africana continuerà a dare giornate soleggiate e molto calde fino a venerdì, con massime previste a Modena fra 24 e 25°C, nelle zone periferiche della città anche sui 26-27°C. Un importante cambiamento si delinea invece nei giorni di Pasqua.

Fra sabato 3 e domenica 4 aprile in particolare una saccatura si avvicina da nord est e un fronte freddo farà irruzione nel pomeriggio di sabato. Nella zona di Modena gli effetti si manifesteranno in aumento delle nubi, repentino rinforzo di vento freddo da nordest e rovesci temporaleschi accompagnati da brusca diminuzione delle temperature. Le temperature caleranno sensibilmente, sabato la temperatura massima faticherà a raggiungere i 20°C, probabilmente restando sui 18-19°C, la minima ancora sui 6-8°C.

La domenica di Pasqua si avrà variabilità con nubi irregolari, con maggior soleggiamento al mattino. Giornata assaipiù fresca, con 4-6°C al mattino e 15-16°C al pomeriggio, uno sbalzo notevole, ma ricordiamo che questi di fatto sono i valori tipici del mese di aprile, o almeno lo erano prima che il clima cambiasse in modo così evidente.

Anche lunedì di Pasquetta la giornata sarà fra il sereno e variabile, ma fresca in relazione ai giorni precedenti. In particolare al mattino il termometro scenderà anche a soli 2°C fuori città e vicino a 0°c nell’aperta campagna.

Attenzione poi fra martedì 6 e mercoledì 7 aprile, quando un fronte freddo associato a una marcata ondulazione della corrente a getto polare in quota, porterà probabilmente un’irruzione fredda tardiva più massiccia. Potrebbe ricomparire la neve in Appennino, anche in collina, con rovesci di graupel (neve granulosa) che potrebbero far comparsa anche a bassa quota; a seguire migliora in fretta il tempo, ma da monitorare il rischio di gelate tardive.

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