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Sentenza Dieselgate: le conseguenze per i consumatori europei

La Corte federale tedesca ha obbligato Volkswagen a risacire un pensionato tedesco per lo scandalo legato ai dati sulle emissioni manomessi che coinvolge 11 milioni di auto nel mondo

Lo scorso 25 maggio la Corte di Giustizia federale tedesca si è espressa a favore di un individuo che ha citato Volkswagen chiedendo un risarcimento equivalente all'intera cifra d'acquisto della sua auto in risposta al Dieselgate, lo scandalo sui test delle emissioni truccate per rimanere nei limiti imposti dalla legge.

Euroconsumer, associazione europea di consumatori, ha accolto con soddisfazione la sentenza proveniente dalla Germania affermando che sarà sicuramente d'aiuto per le class action avviate in Belgio, Italia, Portogallo e Spagna, aggiugendo tuttavia che "il dieselgate è uno scandalo internazionale e che le vittime devono essere compensate a prescindere dalla loro nazionalità".

La Corte di Giustizia tedesca ha stabilito che il pensionato Herbert Gilbert, che nel 2014 aveva acquistato una Volkswagen Sharan pagandola 31.500€, abbia diritto a ricevere un risarcimento di 25mila euro, una cifra inferiore a quella richiesta poiché nel quantificarla si è tenuto conto dell'utilizzo dell'auto. Si tratta di una vittoria non solo per il signor Gilbert ma per tutte le vittime del dieselgate in europa, ancora in attesa di essere indennizzate.

Il dieselgate infatti non è soltanto un problema tedesco. Lo scandalo coinvolge almeno 11 milioni di automobili, di cui 8 milioni vendute in Europa. Nonostante ciò la maggior parte delle vittime europee non ha ancora ricevuto alcun risarcimento. Proprio per questo Test Achats (Belgio), OCU (Spagna), Altroconsumo (Italia) e Deco Proteste (Portogallo), organizzazioni che fanno parte di Euroconsumers, hanno avviato una serie di class action contro il Gruppo Volkswagen che si stanno sviluppando positivamente. La decisione della Corte tedesca non fa altro che rinforzare la tesi che tutte le parti lese dallo scandalo debbano essere trattate allo stesso modo e ricevere un giusto compenso. 

"Sono trascorsi circa cinque anni dallo scoppio del Dieselgate e soltanto ora i consumatori europei stanno iniziando a ricevere i risarcimenti. La decisione della Corte tedesca è una vittoria importante per i consumatori ma la strada è ancora lunga - afferna Marco Pierani, Director of Public Affairs di Euroconsumers -. Invitiamo Volkswagen a indennizzare le vittime italiane, belghe, spagnole e portoghesi e di tutti gli altri Paesi coinvolti. Riconoscere e correggere i propri errori passati sarebbe un'ottima maniera per riconquistare la fiducia dei consumatori da parte di Volkswagen e spianare la strada ad una strategia green per la stragia di ripresa post covid-19" . 

Ottimista anche Ivo Tarantino, Head of Public Affairs & Media Relations di Altroconsumo: “Questa decisione segna un momento storico, una nuova dimostrazione indiscutibile del diritto di risarcimento nello scandalo Dieselgate e chiarisce l’ammontare del danno subito dai consumatori. La sentenza tedesca costituisce un precedente importante per i consumatori di tutta Europa. A 5 anni dall’esplosione dello scandalo e 3 dall’inizio della class action promossa da Altroconsumo in Italia, riteniamo che Volkswagen non possa più venire meno alle sue responsabilità: basta con i rinvii, è ora di risarcire gli oltre 75mila consumatori italiani che si sono uniti alla nostra battaglia e pretendono giustizia”.
 

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