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Vigilianza, telecamere e barriere controllate. Un accordo contro le aggressioni agli operatori sanitari

Tra le azioni individuate come prioritarie, l'installazione di sistemi di sicurezza e di allarme, il potenziamento della videosorveglianza e del servizio di guardia giurata, la formazione degli operatori e il miglioramento della tutela legale dei lavoratori

Quello delle aggressioni agli operatori della sanità - nei pronto soccorso, così come sulle ambulanze o nei reparti ospedalieri - è purtroppo diventato un tema di attualità, che sindacati e istituzioni hanno deciso di affrontare in sede regionale. Presidente e assessore regionale alle Politiche per la salute hanno infatti siglato un Accordo intersindacale che prevede l’applicazione, da parte delle Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna, di specifiche Linee di indirizzo che sono state messe a punto da un Gruppo di lavoro multidisciplinare regionale e condivise dai sindacati. 

Tra le iniziative messe nero su bianco nell’Accordo figurano la formazione degli operatori sulla prevenzione degli episodi di violenza, principalmente rivolta a Pronto soccorso, 118, Dipartimenti di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche, Pediatria, Assistenza Domiciliare, Guardia medica e front office; revisione dei layout e delle sale di attesa in alcuni Pronto soccorso e Case della Salute; installazione di sistemi di allarme a pulsante o a chiamata, e di sistemi di sicurezza (ad esempio videocitofoni e barriere alle finestre nei punti di Continuità Assistenziale); installazione di sistemi per il controllo degli accessi in alcune strutture e reparti; potenziamento dell’illuminazione nelle aree esterne e dei sistemi di videosorveglianza. E ancora, il rafforzamento del servizio di guardia giurata e il miglioramento dell’accoglienza nelle sale di attesa dei Pronto soccorso anche tramite la collaborazione con associazioni di volontariato. Inoltre, vengono individuati come possibili strumenti da adottare quelli già utilizzati in Alcune aziende della regione, come la funzione di supporto psicologico per gli operatori vittime di violenza e progetti di comunicazione mirata ai cittadini.

L’intesa prevede poi che una specifica area di intervento da promuovere riguardi il miglioramento della tutela legale dei lavoratori con la possibilità, in caso di azione di denuncia dell’aggressione, di domiciliazione presso l’Azienda e l’impegno, da parte della stessa Azienda, ad un’efficace azione di supporto anche tramite la costituzione in giudizio.

L’applicazione delle Linee guida - che sono già state inserite tra gli obiettivi di mandato delle Direzioni contenuti nelle prime indicazioni sulla programmazione sanitaria per il 2020 -  riguarda tutte le strutture aziendali, con una priorità verso quelle esposte ad un maggiore livello di rischio, e tutti gli operatori, non solo il personale dipendente. Alle Direzioni generali viene quindi richiesto uno specifico impegno che parta dall’esame dei diversi contesti lavorativi e dalla valutazione dei rischi presenti e preveda il monitoraggio degli eventi segnalati e la predisposizione delle possibili misure di intervento (tecnologiche, strutturali, organizzative e di formazione del personale).

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