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Elezioni Regionali nel segno dell'astensione, in Emilia vince il divano

Seggi semideserti a Modena come in tutta la regione in questa giornata elettorale, snobbata dai cittadini. Alle urne si è recato soltanto il 37,80% degli elettori. Nel 2010 furono il 68%. Percentuale imbarazzante, non era mai accaduto

Disfatta su tutta la linea. Le elezioni regionali emiliano-romagnole fanno segnare un pesante risultato in termini di partecipazione, con l'affluenza alle urne più bassa mai registrata. Le consultazioni odierne si sono infatti chiuse con una percentuale di votanti pari al 37,80% degli aventi diritto su scala regionale. Un trend apparso evidente sin dal mattino, ma che, a urne chiuse, ha spiazzato anche i più pessimisti della vigilia. Un calo di 30 punti percentuale rispetto alla precendente tornata elettorale del 2010 (68%) nonchè rispetto alle elezioni europee dello scorso maggio, quando votò il 69,99% degli aventi diritto.

La provincia di Modena è leggermente sopra rispetto alla media regionale: nei 47 comuni modenesi ha votato l'38,92% degli elettori. Un risultato pressochè dimezzato rispetto al 72,51% che "affollò" i seggi durante le elezioni europee dello scorso 25 maggio. Il premio di comune più "virtuoso" della provincia modenese spetta a Camposanto con il 51,81%, mentre la maglia nera è andata a Frassinoro, dove meno di un elettore su tre è andato a votare (26,75%). Nel capoluogo ha votato il 40,72%.

Un evento privo di qualsiasi precedente e che va be aldilà del fisiologico e costante calo della partecipazione registrato negli ultimi venti anni. Nel 1995 in emilia l'affluenza fu pari all'88%: oggi della regione "democratica" per eccellenza resta solo un flebile ricordo. Meglio dell'Emilia-Romagna ha fatto anche la Calabria, dove ha votato quasi il 44% degli elettori.

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