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"Aggressioni ingiustificate, ma sanitari spocchiosi", bufera sul leghista Bertoldi

Bonaccini e Donini replicano al consigliere modenese, autore di un post polemico in occasione della “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari”

Il consigliere comunale della Lega Modena, Giovanni Bertoldi, torna a far parlare di sè anche fuori dalla ristretta cerchia della politica locale, attraverso un post su Facebook sul tema delle aggressioni nei confronti del personale sanitario, tema affrontato nella giornata di sabato quando ricorreva la giornata nazionale per sensibilizzare contro questo fenomeno sempre più preoccupante.

"Non giustifico certo le aggressioni, ma nessuno si chiede il perchè?", scriveva Bertoldi sul proprio profilo, dandosi poi questa risposta: "Non è che uno si alza la mattina e decide di aggredire un sanitario per passare il tempo. Troppe rigidità, atteggiamenti spesso spocchiosi, sanitari troppo burocrati e poco clinici…si sta creando un solco tra sanitari e cittadini che non ha precedenti nella storia".

Sulla critica ai sanitari "spocchiosi" non poteva che insorgere il centrosinistra. Lo stesso presidente Bonaccini ha commentato brevemente: "Roba da matti. Spero trovi il tempo per riflettere su affermazioni così gravi e scusarsi".

 “Sono parole difficili anche solo da immaginare - gli ha fatto eco l'assessore alla Sanità Raffaele Donini - La retorica iniziale, e ci mancherebbe anche che ci fossero giustificazioni per tali violenze contro chi ogni giorno lavora nella sanità, viene subito spazzata via da considerazioni inaccettabili verso medici, infermieri, operatori, professionisti che sono ogni giorno al servizio di utenti e pazienti. Soprattutto in questi due anni durissimi di pandemia, nei quali anche tanti di loro hanno pagato con la vita l'encomiabile lavoro svolto. Vengono invece messi in discussione loro, come dire, alla fine se la vanno a cercare. Incredibile!".

“A volte- aggiunge l’assessore-  viene da chiedersi se non emerga la vera natura di amministratori e politici della destra che sembrano non rendersi conto di ciò che dicono. Di fronte a tali esternazioni esprimo solidarietà a tutti coloro che lavorano nella sanità dell'Emilia-Romagna e in quella nazionale, in ospedale così come in ogni struttura, a nome di tutta la Regione. In Emilia-Romagna intendiamo proseguire nelle politiche di rafforzamento del sistema sanitario regionale, investendo sugli organici e la valorizzazione delle professionalità, facendolo insieme a loro e a tutte le parti sociali".

Dopo altre reazioni e molti commenti, il consigliere leghista ha corretto il rito, aggiungendo: "Ho visto commenti che non hanno capito il senso del mio post: non voglio polemizzare con i sanitari che lavorano spesso in condizioni disagiate e stressanti, ma con chi a livello politico ha cambiato le regole del gioco del rapporto tra cittadini e sanitari e che ha rovinato la vita lavorativa anche dei sanitari, incrinando una relazione fatta di fiducia ed empatia".

Anche i referenti locali della Lega Davide Romani e Alberto Bosi sono intervenuti sull'argomento senza tuttavia citare il collega: “Senza se e senza ma dalla parte di medici e operatori sanitari, condanniamo ogni forma di aggressione e violenza. Ai medici e operatori sanitari va un immenso grazie per quello che fanno da sempre e che in questi ultimi anni li vede protagonisti contro la pandemia da Covid-19. La Lega condanna ogni forma di aggressione e violenza nei loro confronti, ricordiamoci che la sanità in questi decenni ha subito innumerevoli tagli da parte dello Stato e delle Regioni, se ci sono disservizi non è di certo colpa dei medici e degli operatori sanitari".

Lo stesso Bertoldi ha tenuto a replicare alla querelle che lo ha visto coinvolto, spiegando: "Quando nel post social oggetto della controversia facevo riferimento alle 'troppe rigidità e agli atteggiamenti spesso spocchiosi' mi riferivo al sistema sanitario (ovvero agli amministratori), tant’è che subito dopo, quando mi ero rivolto ai sanitari, lo avevo esplicitato. Si è data una interpretazione strumentale al mio commento, giocando su voluti fraintendimenti, per usarla come arma di contrapposizione politica. Certo, potevo esprimermi meglio, ma fare credere che il sottoscritto che è in primo luogo un sanitario e che per anni ha difeso e rappresentato la professione medica e odontoiatrica nei più svariati organismi  (nell’Ordine dei Medici, nella Commissione Centrale del Ministero della Salute, nella Commissione Europea degli Ordini dei Medici e in vari sindacati) sia contro i medici e che l’Assessore Regionale, Rag. Donini, sia a favore, è una contraddizione nei termini smentita dai fatti. Scontati pure il mio ripudio alla violenza e la vicinanza alle vittime: sempre! Ciò non mi esime da farmi delle domande e cercare di comprendere da cosa dipenda l’esplosione delle aggressioni al personale sanitario degli ultimi anni. Perché la politica deve capire i problemi e risolverli. Continuando ad autoincensarci, dicendo che va sempre tutto bene, che il nostro sistema sanitario è il migliore possibile, che ci sono eccellenze in tutti i settori e omettendo le criticità, porteremo soltanto al decadimento della nostra sanità pubblica".

"Dobbiamo avere il coraggio di aprire il vaso di Pandora, perché signori non 'va tutto bene'. E questo è confermato da quanto sta avvenendo in questi giorni (la mancanza di reagenti per gli esami per le urine) e da quanto è successo durante le fasi calde dell’epidemia (pensiamo alle chilometriche file per i tamponi o l’impossibilità di contattare l’Asl). I sanitari, logorati da 2 anni di emergenza sanitaria, si lamentano di lavorare in condizioni disagiate, stressanti e con carichi di lavoro eccessivi; abbiamo la necessità di ripristinare, dopo le incomprensioni legate all’emergenza Covid, il sacro e delicatissimo rapporto medico-paziente basato su fiducia ed empatia, dobbiamo riattivare un certo grado di libertà decisionale dei medici in quelli che sono i processi prescrittivi e terapeutici oggi troppo compressi da protocolli e direttive che vengono dalla politica, scardinare le eccessive rigidità del sistema e snellire la burocrazia", ha aggiunto.

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