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Alluvione, la Lega Nord attacca Errani: "Disastro annunciato"

“Nel 2012 l’assemblea aveva previsto il disastro, ma niente è stato fatto”. E prefigura: “Responsabilità gravissime, qualcuno dovrà risponderne”. Su Napolitano e Letta: “Dramma ignorato"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

“I fondi per la manutenzione e la messa in sicurezza del territorio siano esclusi dal patto di stabilità”. Per il Carroccio in questo modo si potrebbero liberare 2,4 miliardi di euro in tre anni, già disponibili nelle casse comunali e ‘congelati’ a causa dei vincoli del ‘patto’. La proposta, già avanzata dal Carroccio a Roma, è stata formalizzata oggi in una risoluzione firmata dai consiglieri leghisti Mauro Manfredini, Manes Bernardini, Stefano Cavalli e Roberto Corradi. “Come già accaduto per il sisma, sta dominando l’indifferenza. Letta tace da trenta giorni. Il premier e Napolitano non si sono neanche degnati di far visita agli alluvionati. La stampa nazionale snobba il dramma emiliano. Della richiesta di stato di emergenza non si sa ancora niente. In altri paesi simili vertici statali sarebbero già saltati”.

Il Carroccio, martedì prossimo, in aula, anticiperà le comunicazioni della giunta, chiedendo a Errani “se abbia fatto i compiti a casa”, dopo che il 4 luglio del 2012, su iniziativa della stessa Lega Nord, l’intera aula di viale Aldo Moro aveva chiesto alla Regione di fare in modo che Aipo mettesse mano alle criticità ambientali e idriche già allora denunciate nella bassa. “Dopo il sisma l’assemblea si era affrettata a votare la nostra proposta, in giacenza da 9 mesi, cioè dal novembre 2011. In quell’occasione tutto quanto è successo era stato previsto. Tutti sapevano del rischio ma non si è mossa foglia.  Vogliamo sapere se Errani ha rispettato gli impegni. Se così non fosse si prefigurano responsabilità gravissime, di cui la Regione, e Aipo, dovranno rispondere. Altro che nutrie. Qui è la politica che ha latitato e che continua a farlo, gettando fumo negli occhi della gente. La stessa richiesta di una sospensione fiscale di sei mesi è un pannicello caldo che non risolve il problema, ma alimenta solo la rabbia”.

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