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Alluvione Modena, la Lega incalza Errani: "No tax area, ora non ci sono più alibi"

Il Carroccio porta il caso dell'alluvione in Parlamento, mentre in Regione il gruppo consiliare fa pressing sul Governatore

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

“Due terremoti, una tromba d’aria, un’alluvione e l’allarme suicidi nel cratere sismico: sulla no tax area Errani e il Governo non hanno più alibi”. La Lega Nord in Regione - prima firmataria, il 12 giugno 2012, di una proposta di legge per istituire la zona franca nel cratere - dopo mesi di braccio di ferro con il Pd, torna a incalzare la giunta regionale.

 “Errani annuncia che ‘lavorerà sulla gestione del tema fiscale’? Non ci bastano generiche dichiarazioni di intenti. Pretendiamo un impegno preciso: basta tasse nelle aree martoriate da eventi calamitosi”. Intanto il deputato leghista Gianluca Pini ha presentato ieri un’interrogazione urgente al premier Letta per chiedere interventi strutturali di messa in sicurezza del territorio e per rilanciare la richiesta di stato di emergenza, per i danni alle proprietà private, e di stato di calamità, per far fronte a quelli provocati alle aziende agricole e agroalimentari. In Regione il capogruppo leghista Mauro Manfredini e i consiglieri Manes Bernardini, Stefano Cavalli, Roberto Corradi giudicano “indecente che si siano dovute cumulare quattro tragedie per indurre Errani ad affrontare il tema della no tax area”. “E’ una necessità non più prorogabile – dicono -. L'esenzione fiscale dei territori colpiti deve tornare prepotentemente d’attualità, comunque la si chiami (no tax area, zona franca, fiscalità di vantaggio, de minimis)”.

“Nella bassa si stanno cumulando emergenze e rimangono le incertezze della burocrazia, quelle sulla sospensione dei mutui per gli immobili inagibili,  le mancate risposte della politica, le vessazioni fiscali”. I consiglieri leghisti se la prendono con il recente provvedimento ‘milleproroghe’ che ha, appunto, prorogato, dopo 34 anni dal sisma, l’attività commissariale (e le relative risorse) per la ricostruzione post terremoto dell’Irpinia.  Una scelta che “grida vendetta”, contestano gli esponenti del Carroccio. “Quei soldi sono dell’Emilia produttiva e devono tornare all’Emilia, che ha diritto alle risorse fino ad oggi negate”.
 

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