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"Stanco del gemellaggio con Irsina", caso diplomatico a Sassuolo

La frase in dialetto su twitter di un profilo che parodizza il sindaco Caselli rischia di fare saltare le relazioni tra la città del Campanone e il piccolo comune della provincia di Matera

Diventa un caso diplomatico l'intervento sul social network twitter di "@alsendech", profilo goliardico e canzonatorio di Luca Caselli, primo cittadino di Sassuolo. Il tema del contendere riguarderebbe una dichiarazione di questo profilo fake in merito allo storico gemellaggio con Irsina, provincia di Matera, che ha rischiato, addirittura, di far saltare i rapporti fraterni tra le due cittadine. La frase incriminata, in risposta ad un altro tweet che proponeva un gemellaggio niente meno con la molto meno nota città di Miami: “an t'è bsa bouna ed discarrer in ingleis. Adesa a fam al gemellaggio con Maiemi, ch'a soun stóff di irsinèis”.

Apriti cielo: il tweet è stato ripreso da un esponente della numerosa comunità irsinese presente a Sassuolo e incredibilmente ricondotta ad una dichiarazione ufficiale di Luca Caselli, trasformandosi in un delicatissimo caso diplomatico con tanto di chiamata del Sindaco di Irsina, Angelo Raffaele Favale, per le dovute delucidazioni.

Inevitabilmente, l'accaduto passa di bocca in bocca, anzi, di tweet in tweet, a gran parte degli esponenti della comunità lucana scatenando una vera e propria rincorsa di smentite, precisazioni, equivoci e quant’altro. Oltre che a coinvolgere, in breve tempo, persino l’ex assessore Cristiana Nocetti che, rea di aver fatto qualche battuta, viene presa d’assalto sui suoi profili social a causa di un'errata interpretazione di frasi espresse in idioma locale sassolese, lingua ufficiale del “Sendegh”. 

Pronti i piccati interventi del Sindaco, quello vero, Luca Caselli che ha dichiarato, sempre via twitter, di essere pronto a querelare gli autori di questo caso che sta costringendo agli straordinari i plenipotenziari diplomatici delle due realtà locali alla ricerca di un accordo che possa scongiurare atti ostili, ritorsioni, dichiarazioni di guerra e mobilitazioni dei rispettivi eserciti urbani. Un caso senza subbio incredibile che sta arroventando il clima già teso degli uffici di via Fenuzzi e che, sicuramente, si trascinerà ancora a lungo in questa afosa estate che, evidentemente, sta facendo saltare qualche nervo.

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