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Amianto, in provincia 107 immobili a rischio: presenti scuole e ospedali

Andrea Defranceschi, capogruppo in consiglio regionale del Movimento 5 Stelle denuncia l'inefficacia della mappatura regionale: "Indica ancora 544 immobili da sanare, ma al sondaggio rispose solo un terzo degli interpellati"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

Ci sono scuole, ospedali, palestre, teatri. Sono ancora 544 gli edifici pubblici censiti da bonificare. I dati ARPA, diffusi poche settimane fa, dicono che la curva di mortalità è destinata a durare a lungo, forse oltre l’atteso. La cronaca, puntualmente, smentisce questo ‘censimento colabrodo’ cui solo un terzo degli interpellati aveva risposto. “E solo qualche settimana fa, in aula, il PD, da solo e con un’aula abbandonata da 20 consiglieri su 50, ha avuto l’ardire di bocciare le nostre quattro risoluzioni contro l’amianto (Video: https://youtu.be/RVE5rCkKRGw) e anche quelle di Idv e Sel – accusa il capogruppo in Regione del Movimento 5 Stelle Emilia-Romagna, Andrea Defranceschi – “dimostrando un assoluto disinteresse per la salute pubblica. A cosa serve esprimere cordoglio per le vittime dell’amianto? Qui si tratta di evitare nuovi morti, non di piangere quelli che già hanno subito il pericolo di questa fibra. Adesso scopriamo i numeri aggiornati a fine marzo della nuova mappatura regionale. Sono rimasti 544 edifici. Bene, calano lentamente, circa un centinaio all’anno. Di questo passo avremmo la nostra inutile statistica “pulita” nel 2017, grossomodo. E poi? E poi si tratterà di fare un vero censimento, non questa carta straccia. Ricordiamo che alla sollecitazione della Regione rispose solo il 30% degli interpellati. Quindi abbiamo due terzi degli edifici pubblici di cui non sappiamo nulla. Per non parlare” – continua il Capogruppo M5S – “degli edifici privati. In Aula ci hanno bocciato pure quella, la proposta di fare un censimento su base comunale… Proposta alla quale, peraltro, l’Assessore Carlo Lusenti per iscritto ci diede disponibilità… È evidente che per il Pd sia più importante la facciata che la sostanza, più essenziale poter giocare a Risiko con le bandierine che garantire la salute dei propri cittadini: pochi giorni fa ha presentato una debole risoluzione per rifare il censimento. Ma se è 2 anni che lo chiediamo e ci hanno sempre detto che va benissimo così?!? Tornando ai dati” – conclude Defranceschi – “ci pare che il problema più evidente sia il modenese, che ha bonificato solo 4 siti in sei mesi. La provincia di Modena ha ancora 103 edifici a rischio, (Qui la mappatura completa) sparsi per il territorio: dalle scuole materne di Castelvetro (La scuola privata “Don Papazzoni” e la scuola di Solignano Nuovo) alle scuole elementari e medie di Novi ( “Anna Frank” e “Gasparini”) fino al Campus di via Campi a Modena. Anche gli ospedali non sono esenti da problemi, a partire dagli ospedali di Carpi e Sassuolo in cui è avvenuta una rimozione parziale, fino al poliambulatorio in via del Pozzo. La verità è che i nostri amministratori gonfieranno il petto per questi numeri in calo, dimenticando la superficialità del sondaggio e il fatto che non c’è una soglia minima di pericolosità dell’amianto. Anche solo una fibra, dice l’Organizzazione Mondiale della Sanità, può essere letale. Dunque, non saremo contenti fino a che non sarà fatto sparire del tutto. Fra l’altro” – conclude il Capogruppo – “visto che si spende sempre tanto per grandi opere inutili, preferiremmo che quei fondi venissero investiti in smaltimento dell’amianto: è un’attività costosa, ma utile, che muoverebbe anche un po’ l’economia.”

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