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Elezioni Modena, Andrea Mazzi si candida con l'Udc

Attivista anti-abortista, esponente dell'associazione Papa Giovanni XXIII, sostiene la candidatura a sindaco di Giuseppe Pellacani

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

Ho scelto di candidarmi perché come modenese sono preoccupato per la mia città. Una città che sta decadendo dal punto di vista relazionale, sociale, morale, economico e, se nulla cambia, non ha futuro. 
Una città in cui la solidarietà è una merce sempre più rara. C'è molta chiusura nel privato, ma allora come si può essere una comunità? Una città che rischia di scomparire, perché c'è un calo delle nascite impressionante, eppure la famiglia e la maternità non sono per nulla sostenute. Una città in cui i posti di lavoro sono in forte calo, e il lavoro che c'è è spaventosamente precario, ma non si vedono progetti di rilancio.

Un città in cui cresce la 'cultura dello scarto': ci sono tanti ultimi che sono ignorati da tutti. Che sono anestetizzati dalle logiche di riduzione del danno. Chi si occupa davvero di difendere i diritti dei bambini non nati? Chi vuole liberare le schiave del racket della prostituzione? Chi cerca di promuovere la solidarietà con le popolazioni più deboli in tutto il mondo? Abbiamo bisogno di percorrere strade nuove, ripartire in una nuova direzione. Possiamo farlo solo insieme, a partire dagli ultimi. Occorre che i rappresentanti di Modena ascoltino sempre la gente prima di decidere. Che guardino alla realtà delle cose e non la loro visione del mondo. Che valorizzino le forze vive della città, che ci sono e sono tante: le famiglie, le imprese, il terzo settore. Che mettano al centro gli ultimi e non li emarginino.

Modena va avanti perché ogni giorno decine di migliaia di mamme e papà si 'sbattono' per portare avanti la propria famiglia, migliaia di imprenditori si danno da fare per inventarsi il lavoro, centinaia di associazioni cercano di ricostruire legami feriti. Queste realtà vanno sostenute, valorizzate. Se non si incentivano, se anzi si frenano e si pongono mille ostacoli la città decadrà sempre di più. Purché però restino legate al territorio. Per cambiare le cose uno non può solo criticare ma deve anche provare a giocarsi in prima persona. Perché se vanno male forse dipende anche da me.
Per questo ho scelto di metterci la faccia.

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