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Cambiamodena, la sfida riformatrice e rottamatrice di Antonio Montanini

Il candidato sindaco punta al ballottaggio con i voti dei malettiani delusi, ma anche dei M5S e dei moderati di centrodestra. Una corsa all'insegna della rottura con il “regime” Pd. Montanini: “L'obiettivo è arrivare secondi”

Un riformatore di ispirazione liberal democratica, un imprenditore votato ad un progetto civico di sintesi, un po' Grillo e un po' Renzi, ma nessuno dei due. Così ama definirsi Antonio Montanini, che oggi ha presentato la propria candidatura a sindaco di Modena, alla guida della lista civica Cambiamodena. Una candidatura che ha vissuto una genesi particolare ed ha avuto il pregio di condensare nella figura dell'imprenditore 52enne il percorso di alcuni ambienti della politica cittadina, rimasti per così dire orfani dei partiti di provenienza o dei precedenti riferimenti politici.

Non a caso sotto il logo gialloblu di Cambiamodena hanno trovato spazio i rappresentanti di Scelta Civica e di Fare per Fermare il Declino, oltre all'ex Italia dei Valori Eugenia Rossi. Ma tra i principali padri politici del progetto civico c'è anche l'ex assessore Graziano Pini, malettiano deluso che ha ritenuto giusto fornire una rappresentanza a quel mondo sedotto e abbandonato dal mancato protagonismo di Francesca Maletti. E proprio Antonio Montani non ne fa mistero, spiegando che la sua candidatura “non è contro il Pd, ma contro quel gruppo dirigente democratico che non vuole il cambiamento” e lo svecchiamento della politica cittadina.

L'obiettivo enunciato da Antonio Montanini è il secondo posto. Niente manie di grandezza dunque, ha spiegato il candidato: “L'importante è prendere anche un solo voto in più di chi arriverà terzo. Crediamo nel ballottaggio e ci sono reali e concrete possibilità di successo se saremo in grado di arrivare al secondo turno”. Citando più volte le figure di Matteo Renzi e Beppe Grillo, il candidato ha descritto la sua battaglia politica come una forza di cambiamento a tratti rivoluzionaria, che unisca alla protesta anche una forte proposta. Con un paragone ardito di sovietica memoria, Montanini si è equiparato a Michail Gorbačëv, quale traghettatore verso una nuova era della città, successiva al crollo del regime, impersonificato in questo caso da Gian Carlo Muzzarelli. Al candidato Pd Montanini ha infatti riservato critiche molto aspre, non tanto alla persona, quanto alla scelta di continuità e al “politico di professione”, contro i quali ha giurato di dare battaglia..

CANDIDATI – A comporre la lista Cambiamodena saranno: Michele Amico, Davide Annigoni, Maria Claudia Ansaloni, Francesca Barbolini, Francesco Barca, Alessandro Boni, Maria Cristina Bovenzi, Sergio Cannaviello Obradovich, Sonia Castaldo, Rino Costa Zaccarelli, Daniela Dallari, Mauro De Ceglie, Erika De Filippo, Anna Ferrari, Christian Fogliani, Enrico Gradellini, Maurizio Graia, Antonio Iacomacci, Stefano Lombardi, Maurizio Mattioli, Marco Nicoleti, Christian Palazzuolo, Christian Pellacani, Raffaella Rizzo, Eugenia Rossi, Angelo Semeraro, Rocco Strangi, Gianni Tavoni, Alessandra Tuppo, Fulvia Ugetti, Rocco Vergine, e Gaia Zaccarelli.

ANTONIO MONTANINI – Nato a Modena 52 anni fa è sposato da pochi anni, con due figli piccoli. Operaio, artigiano, commerciante poi imprenditore di successo, fino a ricoprire il ruolo di Presidente Nazionale dei Giovani Imprenditori delle PMI. Sul versante imprenditoriale si è concentrato su aspetti di internazionalizzazione, sviluppo sostenibile e green economy. É membro del CdA di ProMo, società pubblico/privata per la Promozione dell'Economia Modenese.

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