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Fusione Fca-Psa, i Comuni sede di stabilimenti chiedono un coinvolgimento

Anche Modena e Maranello tra le amministrazioni che hanno rivolto un appello al Governo per non subire passivamente le conseguenze dell'accorpamento tra i due grandi gruppi automobilistici, che potrebbe avere anche ricadute occupazionali

Il coordinamento dei Comuni sede di stabilimenti FCA chiedono al Governo, in particolare al Ministero dello Sviluppo economico, di essere coinvolti nel processo che porterà alla fusione Fca-Psa. La richiesta arriverà attraverso un documento ufficiale che verrà preparato tenendo conto dell'esito dell'incontro convocato stamane presso la sede dell'Anci da "Città dei Motori", l'associazione che riunisce i Comuni italiani a vocazione motoristica, presieduta dal sindaco di Maranello Luigi Zironi. Hanno aderito all'iniziativa sindaci e rappresentanti dei Comuni di Atessa (Ch), Cento (Fe), Maranello (Mo), Melfi (Pz), Modena, Piedimonte San Germano (Fr), Pomigliano d'Arco (Na), Pratola Serra (Av), Termoli (Cb) e Torino. 

All'ordine del giorno della riunione, è stata fatta una panoramica sulle situazioni specifiche delle città e dei territori interessati agli aspetti produttivi e occupazionali, anche alla luce della condizione della filiera automotive nel nostro Paese, oggetto del tavolo Mise istituito dal ministro Patuanelli, e una prima disamina degli scenari che potrebbe disegnare l'annunciata fusione societaria tra Fca e Psa. 

Al termine Zironi spiega: "L'obiettivo era di analizzare insieme le diverse problematiche e dinamiche che ricadono sui territori dei Comuni dove sono insediati stabilimenti produttivi Fca. Occorre studiare gli effetti e le conseguenze di questo importante cambiamento nel panorama automobilistico italiano, anche alla luce della rivoluzione tecnologica che stiamo vivendo, legata al passaggio dai combustibili fossili all'elettrico e all'ibrido. È davvero importante muoversi insieme su questo fronte cosi' delicato. Stiamo elaborando un documento comune, con il quale vogliamo proporci in maniera unitaria, quale realtà compatta e coesa, rappresentando un soggetto interessato a discutere del dopo-fusione, per la quale al momento abbiamo ricevuto rassicurazioni da Fca sugli effetti dell'accordo con Psa".

Livio Valvano, sindaco di Melfi, aggiunge: "E' positivo che l'Anci si interessi del tema della fusione Fca-Psa, affinchè il Governo accompagni questa delicata fase del mercato automobilistico italiano, specie in un momento in cui l'azienda investe molto nelle innovazioni tecnologiche". Gioacchino Ferdinandi, sindaco di Piedimonte San Germano, piccolo centro del Frusinate a due passi da Cassino dove sorge lo stabilimento Fiat, spiega: "Si è trattato di un incontro importante e proficuo, con la riattivazione del coordinamento dei sindaci dei Comuni che sono sedi di stabilimenti Fca riuniti tutti attorno a un tavolo, per richiedere al ministero per lo Sviluppo economico di essere coinvolti come rappresentanti dei territori sul futuro degli insediamenti e delle maestranze e soprattutto sugli effetti del nuovo piano industriale. I territori hanno bisogno di certezze, davanti a troppa cassa integrazione che crea disagio sociale, per rassicurare gli animi sia dei lavoratori che dei nostri cittadini". Giulio Borrelli, sindaco di Atessa, infine sottolinea: "Da noi in Val di Sangro, si producono furgoni industriali all'avanguardia. è la sede in Europa più competitiva. è una azienda in ottima salute. Forse del gruppo Fca è quella che va meglio di tutte. Qui la fusione Fca-Psa è già operativa e funziona, ora bisogna vedere cosa produrrà la fusione più globale fra i due gruppi in termini di occupazione. è un tema centrale, tenendo conto dello sviluppo tecnologico e produttivo e della robotizzazione, soprattutto nel valutare l'impatto reale sui lavoratori. Allora la sinergia fra Comuni, Anci, Governo, associazioni di categoria e sindacati servirà per tutelare questo aspetto".

(DIRE)

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