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Venerdì, 19 Aprile 2024
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A Modena la Memoria diventa Legge Regionale

La Giunta regionale vara a Modena il progetto di legge sulla Memoria del Novecento. Bonaccini: "Abbiamo il dovere di ribadire che la memoria non è un concetto astratto ma un tema centrale per una comunità". A bilancio 1 milione di euro per il 2016

Può la Memoria diventare una Legge? Essere codificata, delimitata e finanziata? Sì, può farlo e lo a fatto, proprio a Modena. Durante la seduta straordinaria della Giunta Regionale in Piazza Grande, Stefano Bonaccini e i suoi assessori hanno varato il progetto di legge regionale sulla Memoria del Novecento in Emilia-Romagna.

“Abbiamo il dovere, insieme all’Assemblea legislativa, di ricordare e valorizzare i luoghi della nostra memoria – ha detto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini – Abbiamo il dovere soprattutto nei confronti delle nuove generazioni di ribadire che la memoria non è un concetto astratto ma un tema centrale per una comunità, un monito e nel contempo un punto di riferimento, una base da cui ripartire nei momenti difficili per consolidare la coesione sociale e la crescita culturale”.

Per il 2016 è a bilancio uno stanziamento di un milione di euro per l’attuazione degli interventi regionali in questo ambito, previa approvazione da parte dell’Assemblea legislativa regionale di un programma pluriennale che definisca obiettivi, modalità e procedure di intervento.

“La lunga esperienza di impegno delle istituzioni intorno a questi temi – ha aggiunto l’assessore regionale alla Cultura e Legalità, Massimo Mezzetti - ci permette di costruire una rete di istituti storici per affrontare con una chiave non monografica la nostra storia dalla fine della prima Guerra mondiale allo stragismo, abbracciando l’intero arco del ‘900 per costruire percorsi formativi e didattici”.

La Regione con questa legge mira a promuovere e sostenere interventi mirati a mantenere viva, rinnovare, approfondire e divulgare la memoria dei fatti e degli avvenimenti per le generazioni attuali e future. E intende farlo in primo luogo promuovendo ovviamente la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, culturale e politico dell’antifascismo e della Resistenza, che riconosce come valori fondamentali dell’ordinamento costituzionale dello Stato e della Regione. Quindi questa legge vuole valorizzare la memoria dei “Giusti fra le Nazioni”, i non ebrei che abbiano agito in modo eroico per salvare la vita anche di un solo ebreo, per il valore eccezionale del loro operato nell’opporsi, in particolare in Emilia-Romagna, a ogni tentativo di genocidio e crimine contro l’umanità.

Per far ciò si vogliono incentivare la conservazione del patrimonio documentario e le attività mirate a mantenere vivo il ricordo di fatti, avvenimenti e persone che abbiano fortemente contrassegnato la storia italiana del Novecento, con particolare riferimento alle grandi guerre, all’emigrazione emiliano-romagnola nel mondo, al colonialismo, all'avvento e caduta della dittatura fascista, alla Resistenza e alla Liberazione, alla deportazione e allo sterminio nei campi di concentramento nazisti e fascisti, all'esodo giuliano-dalmata-istriano, alla discussione e approvazione della Costituzione, al terrorismo e alle stragi.

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