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Il registro per le unioni civili è cosa fatta, a sinistra vince la diplomazia

Al voto del consiglio cinque differenti mozioni sul tema delle unioni tra persone dello stesso sesso e delle coppie di fatto. Confermato il no alle trascrizioni dei matrimoni gay stipulati all'estero: Modena si doterà in tempi brevi di un registro

L'accordo è stato trovato. Anche se i voti espressi durante la seduta del Consiglio Comunale odierno non collimano alla perfezione, pare che le forze del centrosinistra cittadino possano unanimemente dirsi soddisfatte del risultato ottenuto. Con l'approvazione di un ordine del giorno sottoscritto dal Partito Democratico e di un altro del gruppo Per me Modena, il Comune di Modena ha di fatto assunto l'impegno a istituire un registro per le unioni civili, in cui confluiranno con un nuovo riconoscimento pubblico anche le coppie omosessuali. Se la vigilia era stata carica di tensione, altrettanto non si può dire per il dibattito in aula e per la soluzione politica adottata, che ha visto il prevalere delle diplomazie di partito.

Con l'ormai consolidato modus operandi, il Partito Democratico ha presentato una propria mozione alternativa a quella originaria di Adriana Querzè, smorzandone i toni, rivedendone la forma e alleggerendone la sostanzae virando su una soluzione più elegante e meno istituzionalmente "scorretta". Come indicato chiaramente dal sindaco Muzzarelli, l'ipotesi delle trascrizioni immediate sul modello romano o bolognese è stata allontanata, per fare spazio alla definizione di un registro (o altra forma) in cui ricomprendere anche le nozze gay. Il tutto accompagnato da un pressing istituzionale sul Governo centrale affinchè definisca in tempi rapidi una normativa chiara e omogenea.

In consiglio sono approdate questo pomeriggio cinque mozioni, due delle quali approvate e tre respinte. Tra i documenti bocciati uno presentato sempre da Adriana Querzé sulla trascrizione nei registri di stato civile del Comune dei matrimoni delle coppie omosessuali contratti all'estero (a favore Per Me Modena, M5s e Sel, contro Pd, CambiaModena, FI, Udc e Ncd); uno di Marco Cugusi di Sel che chiedeva a sua volta la trascrizione dei matrimoni tra coppie dello stesso sesso contratti all’estero (a favore Sel, M5s, e Per Me Modena, contro Pd, CambiaModena, FI, Udc e Ncd, astenuta la consigliera Giulia Morini del Pd); uno di Luigia Santoro del Nuovo Centro Destra che chiedeva di non riconoscere le unioni non previste dalla Costituzione, che nessuno, esclusa la consigliera giovanardiana, ha votato favorevolemente.

La mozione approvata del Pd, in particolare, chiede l’istituzione di un “idoneo strumento in cui fare confluire la registrazione volontaria dei matrimoni omosessuali contratti all'estero, ma anche quelle di tutte le unioni civili tra cittadine e cittadini modenesi dello stesso o di diverso sesso, evitando che tutto ciò possa produrre, per le ‘famiglie anagrafiche’ modenesi, un restringimento del diritto all'accesso universale con pari dignità, già in essere da molti anni, ai servizi erogati dal Comune di Modena”. La mozione sollecita inoltre Governo e Parlamento ad approvare nel più breve tempo possibile “una disciplina, come chiesto ormai 4 anni fa dalla Corte Costituzionale, con l'obiettivo di regolare diritti e doveri delle unioni civili fra cittadine e cittadini dello stesso sesso e di includere anche le unioni tra cittadine e cittadini di sesso diverso, nella direzione della più avanzata legislazione europea”.

L’altra mozione approvata, di Per Me Modena, chiede di definire negli organi competenti e nel più breve tempo possibile le procedure per l’istituzione del Registro delle unioni civili, di sollecitare contestualmente Governo e Parlamento “affinché risolvano in tempi certi una questione rimandata troppo a lungo”; di esercitare “il ruolo di primo rappresentante e garante dei diritti di tutti i cittadini con un atto politico che contribuisca a creare le condizioni per il miglioramento della legislazione, come spesso ha fatto il Comune di Modena anticipando scelte coraggiose sul piano nazionale”.

"Oggi - commenta Muzzarelli in aula - è una giornata molto importante per i nostri cittadini, marchiamo il senso di marcia verso una comunità plurale. Non ero e non sono disponibile a discutere fuori dall'impianto delle regole, l'obiettivo dell'amministrazione comunale è proprio quello di farle rispettare". Così poi il sindaco modenese ha confermato la distanza da colleghi Pd come il bolognese Virginio Merola: "Io non voglio fare del cinema, ma passo dopo passo seguire un percorso per costruire una società più coscienziosa".

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