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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Farmacie Comunali ai privati, il Comune approva la vendita delle azioni

Il Consiglio comunale ha approvato le modifiche allo Statuto che tolgono il vincolo della maggioranza pubblica. Sì di Pd, Sel e CambiaModena. Contro M5s, Ncd, FI, Per me Modena

Con l’approvazione delle modifiche allo statuto di Farmacie comunali Spa, avvenuta da parte del Consiglio comunale di Modena giovedì 18 giugno, è iniziato il percorso che porterà alla vendita di una quota delle azioni di proprietà del Comune. La modifica che elimina il vincolo della maggioranza pubblica all’interno di Farmacie comunali è stata approvata con il voto favorevole di Pd, Sel e CambiaModena. Contrari M5s, Ncd, FI e Per me Modena.

La vendita delle azioni, che al massimo riguarderà il 17,488 per cento del capitale sociale, come ha ricordato l’assessora al Bilancio Ludovica Carla Ferrari presentando la delibera al Consiglio, “andrà a sostenere gli investimenti su istruzione, edilizia scolastica, smart city e cultura, come già annunciato in occasione dell’approvazione del bilancio. Rinunciamo a 180 mila euro all’anno di dividendi in modo da ottenere le risorse per finanziare un intervento che per i ragazzi di Modena è strategico”.

Lunedì 22 giugno si svolgerà l’assemblea straordinaria di Farmacie comunali di Modena spa che dovrà approvare la modifica statutaria. Attualmente il Comune di Modena possiede il 50,89 per cento della società (6.361 azioni), mentre il 46,11 per cento (5.764 azioni) è di Finube spa e il restante 3 per cento (375 azioni) è diviso tra dipendenti della società e cittadini.

Oltre alla modifica dello Statuto, la delibera proposta al Consiglio comunale prevede l’autorizzazione alla vendita fino a un massimo di 2.186 azioni, equivalenti al 17,488 per cento, che porterebbe la quota del Comune al 33,4 per cento del capitale sociale. La vendita avverrà a pubblico incanto. In base allo Statuto, il consiglio di amministrazione dovrà esprimere gradimento al nuovo socio.

Con le modifiche statutarie che eliminano il vincolo della maggioranza pubblica, cambia anche la composizione del cda che sarà composto obbligatoriamente da tre membri (l’attuale statuto prevede la possibilità di nominarne fino a nove) in cui il Comune potrà designarne due in caso abbia la maggioranza capitale sociale, oppure uno in caso contrario.

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