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Rinnovamento e impegno verso la città negli auguri di Natale di monsignor Erio Castellucci

Nel consueto incontro con la stampa, il vescovo di Modena ha ribadito la centralità dei valori intimi che contraddistinguono la celebrazione più importante dell'anno

Un caldo augurio all'insegna della solidarietà è stato quello con cui il Vescovo di Modena Monsignor Erio Castellucci ha accolto i giornalisti per la tradizionale conferenza stampa di Natale. "Che lo vogliamo o no - ha dichiarato il prelato nella sua prolusione - siamo, in qualunque circostanza, dipendenti dagli altri e ciò ci rende inevitabilmente bisognosi di relazione. Senza questa esperienza originaria ci illuderemmo di considerarci autosufficienti e di cedere, come da sempre spesso accade, alla tentazione di appropriarci completamente della nostra vita, dal primo all'ultimo istante. Condizione, questa, che nasconde la vera realtà implicita alla natura umana e cioè quella di essere innanzitutto figli, così come anche il figlio di Dio è diventato figlio di Maria. Che il Natale perciò ci aiuti a vivere serenamente il nostro comune legame e ad esprimerlo con grande tenerezza specialmente nei confronti di quelli che rischiano di soccombere nella loro fragilità." 

Un approccio concreto 
Parole, quelle di Monsignor Castellucci, che si coniugano in maniera indissolubile all'incessante attività della diocesi quanto mai improntata a far positivamente sentire il proprio peso nel tessuto sociale soprattutto a fianco dei più deboli siano essi italiani o stranieri. "Il tema dei migranti - ha continuato poi il Vescovo - è sicuramente uno dei più sentiti e proprio per questo già nelle prime settimane di gennaio abbiamo previsto quattro giorni di formazione per sacerdoti e diaconi su ogni aspetto dell'argomento. Un impegno, crediamo, importante per dar luogo ad alcune precise linee guida mirate a favorire un approccio maggiormente ordinato rispetto ad un fenomeno destinato a non finire."

Molto chiare, inoltre, sono state le dichiarazioni del prelato sul cosiddetto biotestamento. "Pur ammettendo l'indispensabilità di una legge, non esito ad esprimere alcuni dubbi sulla relazione tra il paziente, la sua famiglia da una parte ed il ruolo del medico dall'altra. Penso, infatti, che, oltre alla necessità di un riconoscimento formale e sostanziale dell'obiezione di coscienza, non si debba ritenere il personale sanitario soltanto un mero esecutore passivo di volontà che nel corso del tempo potrebbero cambiare, ma un autentico promotore di un rapporto attivo, rispettoso dei valori alla base della dignità di ogni persona."

Una diocesi più dinamica e al passo con i tempi
Con le sue 243 parrocchie la Diocesi di Modena appare oggi sovradimensionata rispetto alla scarsità delle forze che può mettere in campo. Il minor numero di sacerdoti, a tutt'oggi di 125 per un'età media di 60 anni circa, impone, perciò, di pensare ad una unificazione di alcune parrocchie in modo tale da far convergere al meglio le energie esistenti. "Anche nel 2018 - ha dichiarato Monsignor Castellucci-  sarà nostra intenzione continuare il processo di rinnovamento iniziato cercando di estendere una sempre maggior partecipazione dei praticanti alle attività della chiesa. A differenza del passato, non possiamo che prevedere una diversa gestione delle nostre risorse, pur confermando un impegno in nome del bene comune per noi prioritario." E che, aggiungiamo noi, siamo sicuri che non verrà mai meno. Buon Natale, Don Erio!

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