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Bilancio, la nuova manovra fiscale riguarderà solo Imu e Tasi

Cambiano le cose per le imposte sulle case, mediamente 19 euro in più, mentre per uffici e laboratori le cose non cambiano. Sale la Tari invece a causa del fondo rischi

Si è concluso il Consiglio Comunale per l'approvazione del bilancio, con decisioni che andranno a incidere sulla vita di Modena. Equità e progressività sono i principi ai quali si ispira la manovra fiscale prevista nel bilancio comunale che interviene solo su Imu e Tasi, incidendo sulla ricchezza patrimoniale in senso stretto e mettendo in campo anche un rilevante impegno sul versante del recupero dell’evasione e dell’elusione di imposte, tasse e tariffe, oltre che sul recupero crediti, particolarmente significativo per le sanzioni da violazione del Codice della strada. In particolare, sarà intensificata la collaborazione e l’interscambio di dati con l’Agenzia del territorio e con l’Agenzia delle Entrate.
Il gettito complessivo è previsto in 69 milioni di euro, tre in meno rispetto a quello del 2012.

Per l’abitazione principale l’aliquota Tasi passa da 3,1 a 3,3 per mille con un incremento medio per abitazione di circa 19 euro all’anno (da 301,87 a 321,08 per circa 63 mila deleghe su oltre 56 mila abitazioni). Rimangono confermate le detrazioni da 120 a 10 euro, a scalare, per rendite catastali da 300 a 570 euro (sono previsti dieci scaglioni), oltre a 50 euro per ogni figlio convivente fino a 26 anni.

Per le altre abitazioni le aliquote sono diversificate a favore degli affitti concordati, dell’Agenzia casa e dei comodati a parenti di primo grado. L’aumento medio è di 94 euro all’anno. In particolare, per gli affitti concordati al 5,6 di Imu si aggiunge lo 0,8 di Tasi, ma se il canore è inferiore o uguale al canone minimo l’Imu è solo del 4,6. Nei comodati ai parenti di primo grado l’Imu è al 9,2 e la Tasi allo 0,8; per gli affitti liberi e i comodati a parenti e affini, così come per gli alloggi a disposizione, l’Imu è al 10,6 (Tasi sempre allo 0,8). Per le abitazioni in Agenzia casa l’Imu è al 4, mentre la Tasi allo 0,8.

L’incremento della Tari è dovuto all’adeguamento del fondo rischi entrate di dubbia esigibilità che quasi raddoppia passando da 1,65 milioni nel 2014 a tre milioni per il 2015 a causa del grado di insolvenza delle riscossioni della Tares 2013 e dalle Tari 2014. Al Tavolo della crescita è previsto il confronto con il gestore Hera e l’obiettivo è quello di non aumentare il costo del servizio vero e proprio. “Il ritorno dal sistema a tariffa alla tassa, deciso dal Governo nazionale alla fine del 2013, è stato un grave passo indietro”, ha spiegato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli nella relazione al Consiglio sottolineando che “il rischio d'impresa per la riscossione dei pagamenti è stato scaricato sui Comuni e sui contribuenti onesti. Il costo è stato aumentato dell'Iva. La tassa non aiuta l'innovazione del settore”.

Nel 2017 Atersir metterà a gara il servizio di gestione dei rifiuti e per allora “è necessario passare nuovamente al sistema tariffario – ha affermato Muzzarelli – e l'indicazione che abbiamo trasmesso all'agenzia è nettissima: oggetto della gara deve essere un modello flessibile, obbligatoriamente tarato sulla tariffa puntuale (misurabile con l'indifferenziato) e sviluppato sulla raccolta porta a porta e con i Centri di Raccolta a complemento”. Nel frattempo, il Comune ha progettato con Hera il piano ModenaAmbiente 2019 per il rilancio della raccolta differenziata, con sette step successivi di cui due, prioritari, incentrati sull'ampliamento spinto del porta a porta nel centro storico e nelle zone industriali.

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