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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Case popolari, i sindacati denunciano: "Aumenti del 20% per gli affitti"

Allarme delle sigle che rappresentano gli inquilini, che chiedono a gran voce di modificare il regolamento. Secondo una previsione, i canoni aumenteranno di oltre 100 euro al mese

I sindacati Inquilini Sunia-Sicet-Uniat di Modena, anche in queste ultime settimane, hanno evidenziato in più sedi istituzionali e politiche, la necessità di riconvocare il Tavolo Provinciale di concertazione delle politiche abitative, in merito ai nuovi criteri di calcolo dei canoni delle case popolari (Erp) previsti dal nuovo Regolamento Provinciale. Richiesta che è stata accolta, come testimonia l'incontro già fissato per il 28 settembre prossimo. 

"Anche dopo gli ultimi incontri avvenuti nei mesi di giugno e luglio 2017, e in base alle simulazioni che ci sono pervenute da parte di Acer, riaffermiamo le preoccupazioni in merito al nuovo Regolamento, che continua ad evidenziare iniquità e a produrre un innalzamento irragionevole dei canoni a livello provinciale di circa il 20% a partire dal 1° ottobre 2017 - speigano le sigle sindacali - Più precisamente, come da tabelle fornite da Acer, su 5.341 alloggi Erp il monte canone mensile provinciale medio attuale è pari a € 742.399. Con l'introduzione delle novità proposte dal Tavolo Provinciale il monte canone mensile medio simulato diventerebbe pari a € 878.861. Questo vuol dire che annualmente ci sarebbe un maggior introito di entrate dei canoni Erp, pari a € 1.637.544".

Un aumento che non può che trovare una forte opposizione da parte dei rappresentanti degli inquilini: "Ci domandiamo perché nella nostra Provincia si continui a proporre di maggiorare ulteriormente i canoni delle case popolari, nonostante gli importi minimi e i medi siano i più alti della Regione, con un evidente rischio di difformità ingiustificata. Non ci risulta che le famiglie della provincia di Modena siano più “ricche” rispetto a quelle delle altre città dell'Emilia Romagna". 

Un altro punto importante, tutto modenese, riguarda poi il raddoppio del canone sociale che interessa le famiglie economicamente più fragili. "Chiediamo che anche questo aumento non venga applicato - proseguono Sunia-Sicet-Uniat - Ricordiamo che i canoni dal 1° gennaio 2017 hanno già subito una maggiorazione del 5,5% in base all’applicazione della nuova Isee. Riteniamo inoltre, che tutti questi aumenti proposti al Tavolo, non siano coerenti con una generalizzata diminuzione dei canoni fissata dalla contrattazione territoriale e con le diminuzioni del mercato nel settore della locazione privata".

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