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Avviso di garanzia a Bonaccini, Manfredini: "Il Pd non può dare lezioni di moralità a nessuno"

Caustico il commento del capogruppo del Carroccio in consiglio regionale: "Consigliamo al Pd un sano bagno di umiltà e invitiamo i suoi dirigenti a non sbandierare mai più la propria moralità come se fosse una virtù innata"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

“Al Partito Democratico emiliano-romagnolo piaceva molto utilizzare la questione morale come strumento di lotta politica  – afferma Mauro Manfredini, Capogruppo in Regione della Lega Nord – “ma dopo le rivelazioni del dossier di “Panorama”, che ha evidenziato come ben 102 rappresentanti del Pd risultino inquisiti a vario titolo, ora la scure dell’inchiesta giudiziaria si è abbattuta anche sul Segretario Regionale Pd Stefano Bonaccini, indagato a Modena per abuso d’ufficio patrimoniale e turbata libertà degli incanti.

"D’altronde in Emilia questa non costituisce una novità assoluta; non è infatti lontano nel tempo il caso Delbono, che proprio a causa della sua “moralità” è stato costretto alle dimissioni, mettendo così in ginocchio la città di Bologna. Attendiamo poi ancora gli sviluppi della vicenda che vede coinvolto il fratello del Presidente della Giunta Regionale Vasco Errani, indagato nell’ambito dell’inchiesta sulla cooperativa agricola Terremerse. Noi non scendiamo al vostro livello,” – prosegue l’esponente del Carroccio – “chiedendo le dimissioni del Consigliere Bonaccini dall’Assemblea Legislativa, in quanto siamo consapevoli che un avviso di garanzia non equivale ad una condanna. La Lega Nord non imbastirà contro il Segretario Regionale del PD isteriche campagne di delegittimazione come quelle portate avanti dal centro-sinistra, e in particolare proprio da Bonaccini, con il solo scopo di gettare fango sugli avversari politici; ricordo comunque che il 27 marzo 2008, quando presentai un’interrogazione sul funzionario del Comune di Modena indagato proprio per le pressioni che avrebbe esercitato sulla barista che gestiva il chiosco, non ricevetti mai una risposta adeguata. Consigliamo dunque al Partito Democratico un sano bagno di umiltà e invitiamo i suoi dirigenti a non sbandierare mai più la propria moralità come se fosse una virtù innata: di brutte figure” – conclude Manfredini – “ne stanno già collezionando abbastanza”.

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