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Comparto carni, la Cisl propone la creazione di una scuola di formazione

Il segretario Ballotta suggerisce la nascita di una scuola sui saperi tradizionali legati a macellazione e salumeria: «Conciliare flessibilità con legalità appalti e tutela lavoratori»

«Il problema degli appalti irregolari nel settore della lavorazione carni va affrontato da tutti i soggetti interessati in modo coordinato, realistico e costruttivo, per individuare le soluzioni in grado di soddisfare le esigenze delle imprese, tutelare tutti i lavoratori di questo comparto, salvaguardare la qualità e sicurezza dei prodotti». Lo ha dichiarato il segretario generale della Cisl Emilia Centrale William Ballotta al “tavolo carni” convocato ieri mattina a Modena dal presidente della Provincia Gian Carlo Muzzarelli.

«È necessario che il tavolo istituzionale sia permanente per avere una conoscenza più approfondita del settore, delle sue dinamiche e trasformazioni – ha detto Ballotta – Oggi dobbiamo rispondere alla domanda di flessibilità delle imprese in un quadro di legalità. Questo significa stoppare una volta per tutte le false cooperative e definire meglio il campo di applicazione dei contratti di lavoro, in modo da assicurare ai lavoratori delle cooperative appaltatrici, purché siano autentiche e sottoposte a periodici controlli e revisioni, le stesse condizioni contrattuali dei dipendenti diretti delle aziende committenti. Bisogna, infine, inasprire le sanzioni previste per la somministrazione illecita di manodopera, che è stata depenalizzata nel 2016».

Per il segretario Cisl gli appalti irregolari e la riduzione esasperata del costo del lavoro, che pregiudicano la qualità delle lavorazioni, si combattono agendo anche sul fronte della formazione professionale.

«Dobbiamo trasmettere meglio i saperi tradizionali, dell’innovazione e promozione dei nostri prodotti, aumentare le conoscenze sulla salute e sicurezza dell’alimentazione – ha spiegato Ballotta – Il sogno della Cisl è di avere a Castelnuovo Rangone una scuola dei salumi e della macellazione che addestri e formi le maestranze, diffonda tra gli operatori del settore e i cittadini una cultura condivisa sulle tematiche dell’igiene e sicurezza degli alimenti. A nostro avviso questo potrebbe essere uno strumento per valorizzare e qualificare il distretto modenese delle carni come un sistema produttivo moderno, capace di aggiornare costantemente le proprie competenze tecnico-produttive, attento ai lavoratori e alla salubrità dei prodotti, quindi anche ai consumatori», ha concluso il segretario generale della Cisl Emilia Centrale.

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