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Nomadi a Carpi, Bargi: "Fallimentare l'idea delle microaree"

Il consigliere leghista in Regione critica la situazione dell'area accanto alle Piscine: "Assurdo sperperare così i soldi dei contribuenti"

”Le microaree per l’insediamento delle famiglie Sinti, idea su cui la passata amministrazione ha puntato molto, anche attraverso la realizzazione di una legge ad hoc, dà segni di cedimento e il conto viene di fatto pagato dai contribuenti regionali". Lo sostiene il consigliere regionale della Lega Stefano Bargi che ha presentato un’interrogazione in merito allo stato di degrado della microarea di Carpi.

“Nonostante nel novembre 2019, a fronte di finanziamento regionale di 85 mila euro sui 103 mila occorrenti, fu avviata la procedura per l'ampliamento dell’area occupata dal campo di via delle Piscine per creare un’ulteriore struttura di accoglienza, dotata di ingresso autonomo e separata dalla prima da una recinzione, la seconda microarea risulta ancora oggi inutilizzata. E, cosa ancora più grave, la zona è in condizioni di totale abbandono, cosparsa di erbacce e detriti. La prima area, invece, è sovraffollata, ben oltre i confini delle sei piazzole assegnate e fuori dalle recinzioni stazionano in permanenza camper e roulotte” ha denunciato il consigliere del Carroccio.

“In totale la Regione Emilia Romagna ha concesso al Comune di Carpi 106.968 euro per sistemare le due microaree di nomadi sinti e altri 26.742 euro sono stati stanziati dal Comune stesso. Eppure della ricollocazione dei nomadi non si seppe più nulla, tanto che ad oggi, come riportato da alcuni organi di stampa, la nuova area risulta in condizioni di totale abbandono” ha rilevato il leghista.

“Di qui l’atto ispettivo per sapere “se la Giunta sia a conoscenza della mancata sistemazione della microarea, ampiamente finanziata con contributi regionali, e delle ragioni dell’abbandono dei lavori; se intenda chiedere spiegazioni al Comune di Carpi sul mancato svolgimento dei lavori nella nuova area per i sinti e quali iniziative intenda intraprendere per porvi rimedio. Chiediamo inoltre se la Regione sia a conoscenza di altre situazioni simili sulle microaree per i nomadi nella provincia di Modena” ha proseguito.

“Ora occorre fare il punto sulla situazione e valutare le priorità di utilizzo delle risorse. Già in periodo pre-pandemico la soluzione non era sostenibile politicamente. A maggior ragione oggi, in un momento in cui facciamo fatica a reperire fondi da destinare alle imprese, appare assurdo sperperare in questo modo i soldi degli emiliano-romagnoli” ha concluso Bargi.

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