Sulla questione Erre Nord la Giunta sta raschiando il fondo del barile delle idee. E l’annaspare disperato di Marino e compagnia potrebbe anche essere argomento di facile umorismo se non fosse che questo dibattersi si traduce in continui sprechi dei denari dei cittadini e nella mancata soluzione dei problemi che martirizzano gli abitanti ‘normali’ del famigerato palazzone.

Da anni gli amministratori di sinistra strombazzano sui giornali un piano dopo l’altro per bonificare la zona. A questi annunci seguono grandi fuoriuscite di soldi dalle casse del Comune, e i risultati sono immancabilmente inesistenti.

Ora, premesso che i residenti del condominio che non appartengono alle categorie degli spacciatori e delle prostitute hanno tutti i diritti di sentirsi presi in giro, ci chiediamo i motivi di questi costanti e imbarazzanti (per la Giunta) fallimenti. Come forma di rispetto nei confronti degli amministratori propendiamo per una totale mancanza di capacità operative, in ragione della quale alle belle idee seguono pessimi fatti. L’alternativa sarebbe quella di pensare a un problema culturale. Quello che da sempre porta la sinistra a simpatizzare con le categorie marginali, quali appunto quelle degli spacciatori e delle prostitute, etichettate come vittime della società ingiusta, a discapito dei sacrosanti diritti di chi conduce una vita all’insegna della normalità.

A questo punto ci permettiamo di suggerire la soluzione definitiva. Come insegnano i medici ciò che non si cura si taglia. Cari amministratori, sempre alla ricerca di qualcosa da far fare alle vostre cooperative, espropriate gli appartamenti che ancora non sono di proprietà comunale e poi vendete il tutto a una coop. Poi fategli tirare giù il mostro di cemento e al suo posto sviluppate un progetto di edilizia residenziale decente. Oppure, estrema ratio, fateci una piscina!