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Contributi comunali per le telecamere, il sindaco punzecchia: "Ma devono essere utilizzate"

Maino Benatti e la sua amministrazione hanno puntato sulle sovvenzioni ai privati per i sistemi di sicurezza, di cui hanno già goduto 71 mirandolesi. Il primo cittadino sprona forze dell'ordine e magistratura

Il Comune di Mirandola conferma il suo impegno sulla sicurezza anche nel bilancio di previsione 2018, in corso di elaborazione da parte degli uffici. Nel piano economico, infatti, saranno inserite le risorse per il nuovo bando rivolto alle famiglie che installeranno sistemi di sicurezza presso le loro abitazioni. L’iniziativa della Giunta comunale nel 2017 ha permesso a 71 famiglie di abbattere i costi per dotarsi di impianti d’allarme, porte blindate e sistemi di videosorveglianza, per un investimento totale di oltre 75 mila euro.

Complessivamente sono stati presentati progetti per un investimento totale sulla sicurezza di oltre 205 mila euro. "Si tratta di un impegno importante e innovativo – spiega il Sindaco Maino Benatti – che il Comune ha messo in campo per aumentare la sicurezza sul nostro territorio, anche dietro suggerimento delle stesse forze dell’ordine, che nel corso di vari incontri pubblici hanno sollecitato noi e i cittadini ad arricchire il sistema di videosorveglianza pubblico e privato". 

Installare una telecamera, tuttavia, non è elemento sufficiente a assicurare più tutele ai cittadini. "Dopo la disponibilità del Comune e l’attivazione dei cittadini nel fare l’investimento – prosegue il Sindaco – è necessario che le forze dell’ordine e la magistratura, sulla base delle denunce dei cittadini, utilizzino le immagini per perseguire chi delinque, altrimenti tutto è inutile: si buttano i soldi e non si migliora la sicurezza e la qualità della vita dei cittadini. È quindi importante che la filiera funzioni fino in fondo: istituzioni, cittadini, forze dell’ordine e magistratura". 

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