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Bilancio, Pighi: "Dopo i tagli di Berlusconi e Monti questo è il risultato"

Il Sindaco di Modena: "Mi sono sentito con il Sindaco Tosi, situazione analoga a molte altre amministrazioni di centrodestra". Sul fronte esternalizzazioni, l'Udc è un "interlocutore privilegiato"

Tanta pazienza e tanta determinazione. Il bilancio 2012 del Comune di Modena ha iniziato la sua traversata del deserto e a guidare la spedizione c'è il Sindaco di Modena Giorgio Pighi, il quale si è prefissato l'obiettivo di arrivare in aula a maggio per l'approvazione definitiva, dopo avere consultato sindacati e associazioni. Il primo cittadino, nonostante le critiche piovute dall'opposizione e i mal di pancia mostrati da qualche assessore (vedi Graziano Pini), ha espresso cauta soddisfazione per questa nuova manovra comunale: "Abbiamo chiuso bene", ha esordito ricordando poi il percorso che ha portato alla costruzione di questa ipotesi di bilancio. Nei mesi scorsi, all'appello mancavano 18 milioni di euro ("Si pensava di riparare con 9 milioni di maggiori entrate e 9 milioni di riduzione della spesa"), poi, con l'evolversi dello scenario politico nazionale e l'approdo del decreto "Salva Italia" targato Monti, la situazione è degenerata: "Poi - ha proseguito - siamo giunti a 36 (!) milioni: siamo stati costretti a portare i tagli alla spesa a 10,8 milioni di euro, alzando l'asticella delle maggiori entrate a 26 milioni (Da notare nell'arco di tutta l'intervista sia mai stata utilizzata la parola "tasse")".

TASSE & TAGLI - Pighi non si è scomposto più di tanto di fronte al brontolio di qualche assessore come Graziano Pini, attività produttive, il quale, sulle pagine della Gazzetta di Modena, aveva lamentato la strategia dell'"arrocco" da parte dei suoi colleghi a difesa dei loro rispettivi settori: "Ma Pini non ha brontolato - ha chiarito il Sindaco - Nella fase iniziale doveva esserci equilibrio fra tagli e maggiori entrate (50% - 50%), ma con questa nuova situazione ciò non è stato più possibile e si è passati a un 70% di maggiori entrate e a un 30% di tagli. Bisogna tenere presente il fatto che, con tagli in ogni settore dell'Amministrazione, noi continuiamo a mantenere una risposta totale nei servizi per bambini 3-6 anni, ai nidi e agli anziani. I contenuti delle prestazioni, però, risentono di un periodo economicamente difficile".

ESTERNALIZZAZIONI - E i genitori del comitato "Giù le mani dagli asili"?: "Nell'incontro di ieri sera abbiamo potuto approfondire il tema delle esternalizzazioni - ha chiarito Pighi - spiegando che siamo tra due fuochi: da un lato la legge di stabilità con il blocco del turnover, dall'altro l'obbligo di fornire un servizio. La fondazione potrebbe essere il modello giusto per superare certi limiti: dopo l'ok della commissione istruzione di oggi pomeriggio, sarà l'assessorato a dovere trovare la quadra per fare sì che tutto sia un ordine entro l'apertura delle scuole del prossimo settembre". Ci saranno in ogni caso dei tempi tecnici: "Noi prepariamo la gara - ha detto Pighi - poi se riusciamo a costruire un modello gesiotnale alternativo passiamo a quello".

PARTITI - Il Sindaco si è espresso anche sui rapporti con le altre forze politiche, soprattutto invitando alla calma l'opposizione: "Bisogna che prima di tutto valutino la manovra e poi che si rendano conto che tra i tagli di Berlusconi e quelli di Monti il risultato è questo: personalmente, sono molto tranquillo perché mi sono sentito spesso con il Sindaco di Verona Flavio Tosi e altri sindaci del centrodestra che hanno gli stessi nostri problemi". Dialogo aperto con l'Udc: "Continuiamo il confronto, nell'Udc abbiamo un interlocutore privilegiato, c'è la possibilità di condividere alcuni argomenti come le esternalizzazioni degli asili, si può arrivare a una condividione parziale sul bilancio. Loro vorrebbero esternalizzazioni più spinte, qui c'è una discussione, mentre io rimango convinto della valenza della scuola pubblica per lo stato sociale".

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