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Progetto Sblocca Modena, 23 gli interventi urbanistici in quasi tre anni

Il bilancio dell'iniziativa lanciata già dal 2014 dall'Amministrazione Muzzarelli. Accolte richieste di deroghe che hanno consentito azioni di recupero edilizio, riqualificazione e opere di urbanizzazione. Movimentati contributi per 2 milioni 600 mila euro

Sono 23 gli interventi di rigenerazione della città resi possibili attraverso lo strumento dello Sblocca Modena da quando, a dicembre 2014, il Consiglio comunale ha approvato il documento di indirizzo per la “Riqualificazione e riuso per l’occupazione”. L'obbiettivo era ed è la trasformazione e rigenerazione di parti della città esistente, nell’interesse pubblico, e finora sono stati movimentati contributi straordinari per oltre 2 milioni 600 mila euro, in parte come entrate dirette per l’Amministrazione, che le ha utilizzate nel capitolo investimenti per interventi a servizio della città, e in parte corrisposti in opere di urbanizzazione effettuate dal privato a carico proprio.

Tra gli interventi più significativi, va sottolineato, vi sono però quasi esclusivamente insediamenti commerciali. La realizzazione di un Despar in via Cabassi (zona Madonnina), in corso di costruzione, che consentirà di riqualificare una zona degradata dove insistono edifici abbandonati e fatiscenti. Stessa situazione per l’ampliamento del negozio a marchio Naturasì presso palazzo Prora, su via Giardini angolo viale Amendola. Gli interventi  all’ex Arbe Grafiche in via Emilia Ovest, dove aprirà un Bricoman, e all’ex concessionaria Stanguellini, dove invece sorgerà una medio-piccola struttura di vendita a marchio Unieuro, consentiranno invece di riqualificare aree attraverso la realizzazione di opere di urbanizzazione importanti per la città: una rotatoria su via Emilia ovest e la riqualificazione e il completamento della fermata ‘Policlinico’ della ferrovia Modena-Sassuolo in via Scanaroli.

Tra le richieste che stanno concludendo l’iter istruttorio e arriveranno presto in Consiglio comunale per l’approvazione, anche un intervento che consentirà la riqualificazione dell’area in disuso di via Emilia ovest 621, in cui troverà sede un punto vendita a marchio Conad, per un massimo di 1500 metri quadrati di superficie commerciale. La struttura sostituirà quella già presente in angolo con via Amundsen, di dimensioni inferiori e non più adeguata alle esigenze del bacino di utenza. L’intervento consentirà inoltre la sistemazione dell’innesto su via Emilia ovest e della pista ciclabile sulla stessa via dall’area interessata dall’intervento al cavalcavia Madonnina, oltre alla realizzazione di una nuova strada di collegamento all’insediamento di via Amundsen, comprensiva di percorso ciclopedonale, e di parcheggi pubblici di servizio all’esercizio ma anche alla scuola e all’asilo adiacenti.

“Vista la rigidità dell’attuale Piano Regolatore e in attesa che si concluda il percorso verso il nuovo Piano urbanistico e il nuovo Regolamento urbanistico edilizio – afferma l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli – attraverso lo Sblocca Modena abbiamo potuto semplificare le procedure per le trasformazioni urbanistiche e porre maggiore attenzione ai privati. Con questo strumento sono infatti stati sviluppati iter più trasparenti, in quanto le varianti al Piano che venivano effettuate una tantum in passato sono state spacchettate in microvarianti ognuna con un percorso a sé. Le procedure che sono state seguite sono inoltre più celeri e più efficienti, in modo da rispondere tempestivamente ai bisogni espressi dai privati e da portare beneficio all’intera collettività. Questi interventi – prosegue Vandelli – non hanno ampliato il territorio urbanizzato intaccando territorio rurale, ma hanno interessato il già costruito. E l’aumento di pratiche che si è registrato, dimostra che lo Sblocca Modena rappresenta a tutti gli effetti uno strumento propulsivo verso azioni di rigenerazione urbana e di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, oltre al recupero di aree dismesse”.

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