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Comune di Modena: ok al bilancio con il solo consenso del Pd

Democratici sempre più isolati nell'approvazione del bilancio più difficile della storia dell'Amministrazione di piazza Grande: astenuta Sinistra per Modena, contraria tutta l'opposizione

Inizialmente era stata messa in conto una maratona di oltre 9 ore di dibattito, invece il Consiglio Comunale di Modena se l'è cavata dopo circa 7 ore. Il bilancio di preventivo 2012, alle ore 21.57 di lunedì 11 giugno, è stato approvato con il voto favorevole del solo Partito Democratico, isolato come non mai in questa consigliatura, che non è stato accompagnato neanche da Sinistra per Modena (astensione) in questo iter di "benedizione" del bilancio più difficile della storia di piazza Grande, un bilancio dal fabbisogno di oltre 34 milioni di euro, fatto più di tasse che di tagli alla spesa.

SPRECHI - A usare parole di fuoco è stata Eugenia Rossi, Idv, che non ha esitato a definire questa manovra come un "bilancio irresponsabile", sottolineando come l'Amministrazione abbia deciso di "badare più al bene del partito che a quello dei cittadini". A suscitare la disapprovazione dell'esponente dipietrista (e non solo) l'aumento della leva fiscale (Imu, Irpef e tassa di soggiorno) e il taglio alla spesa a livelli da minimo sindacale: "Le consulenze ad esempio sono state ridotte solo laddove l'amministrazione è stata costretta dal Governo Monti", ha sottolineato Eugenia Rossi, che, assieme alla pidiellina Olga Vecchi, ha puntato il dito contro i contributi elargiti dal Comune arrivando a parlare di "associazionismo finto e clientelare". Uno spreco su tutti secondo l'Idv? Il contributo da 1,3 milioni all'anno all'Agenzia per la Mobilità (Amo), condotta da Maurizio Maletti, uomo di lungo corso del partitone nonché consorte del Senatore Pd Mariangela Bastico, un'agenzia che svolgerebbe funzioni assolutamente alla portata di Atcm-Seta, l'azienda di trasporto pubblico locale.

CIAO CIAO UDC - Se l'anno scorso c'era stato qualche cenno di collaborazione, ora i rapporti sono tesi come non mai fra i centristi e la maggioranzaq: il capogruppo Udc Davide Torrini ha rinnovato le proprie critiche nei confronti di questo bilancio confermando il proprio voto contrario. Dello stesso parere anche la Lega Nord: "Troppi costi e troppo pochi sono gli sforzi di una amministrazione - ha commentato il capogruppo del Carroccio Stefano Barberini - che ultimamente ha fatto parlare di sè più per le beghe interne che per ciò che ha fatto per la gente". Non solo l'esponente padano ha assicurato di devolvere i suoi gettoni di presenza alle popolazioni colpite dal sisma, ma ha anche riferito della propria uscita dall'aula al momento della votazione. Inevitabilmente contrario anche il Pdl, che, nei giorni scorsi per bocca del capogruppo Adolfo Morandi aveva pesantemente criticato le 170 pagine "fronte retro" dell'albo dei beneficiari del Comune, definendolo come, in buona parte, un lungo elenco di spese inutili.

LA RISPOSTA DEL PD - Dal canto suo, il Pd ha cercato di fare quadrato attorno all'amministrazione evidenziando la continuità dei tagli inflitti dal Governo centrale da Berlusconi a Monti accusando l'opposizione e, soprattutto, il Pdl, di non avere presentato una contro-manovra a tutti gli effetti ma solo emendamenti da "poche decine di migliaia di euro".Secondo il capogruppo democratico Trande, "Il grosso della manovra è sulle entrate da patrimonio ovvero sull'Imu. La decisione di utilizzare sul versante delle entrate più l'Imu della addizionale Irpef ha proprio questa ragione di maggiore equità". Secondo il democratico, non sono da trascurare "il contributo del calo del personale che alla fine del nostro quinquennio di governo vedrà circa 180-200 unità di personale in meno" e "il calo delle consulenze del 40%, passate in 3 anni da 3,1 a 1,9 milioni". In definitiva, "anche per il 2012 spenderemo il 54% delle risorse di spesa corrente per il welfare state, per il modello sociale di welfare mix di Modena che per noi è irrinunciabile".  In ogni caso, sarà una traversata nel deserto: "Pur consapevoli che andremo a licenziare un bilancio durissimo, con sacrifici per i cittadini - ha concluso Trande - ci siamo sforzati di mettere il massimo della qualità politica possibile e il massimo dell'attenzione possibile a non colpire i  ceti deboli o di quelli che pagano sempre e cioè i pensionati e i lavoratori dipendenti".

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