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"Terapia senza riscontri scientifici", il Comune boccia la via intitolata a Di Bella

Respinto l’ordine del giorno di Piergiulio Giacobazzi (Forza Italia): “Figura di spessore, ma mancano riscontri scientifici alle terapie anti-tumorali”

Intitolare uno spazio o un bene pubblico del Comune di Modena al professor Luigi Di Bella era la proposta contenuta nell’ordine del giorno presentato da Piergiulio Giacobazzi di Forza Italia respinto dal Consiglio comunale nella seduta di giovedì 17 marzo. La mozione ha avuto i voti contrari di Pd (eccetto il consigliere Manicardi, astenuto) e Sinistra per Modena, che, pur sottolineando lo spessore intellettuale e culturale del docente universitario, medico e ricercatore scomparso nel 2003, hanno rilevato l’assenza di riscontri scientifici rispetto alle terapie anti-tumorali proposte. A favore dell’ordine del giorno, oltre al proponente, si sono espressi anche Lega Modena, Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia ed Europa verde – Verdi; astensione per Movimento 5 stelle e Modena civica.

Presentando il documento in aula, il consigliere Giacobazzi ha innanzi tutto ricordato la figura di Di Bella, mettendo l’accento “sul bagaglio di conoscenze chimiche e farmaceutiche, integrate con quelle mediche, e sull’esperienza clinica: qualità che gli hanno consentito di anticipare di decenni concetti terapeutici che solo oggi cominciano a essere compresi nella letteratura medico-scientifica”, spiegando per esempio che “già nel 1966 Di Bella sviluppava terapie riprese poi nel 2016 dalla comunità scientifica internazionale”.

La mozione rileva anche il legame di Di Bella con Modena: una relazione sviluppata attraverso “l’intensa umanità nel trattamento di malati spesso terminali – recita il documento –, a partire dall’assistenza gratuita fornita in maniera gratuita a oltre 10mila persone, il legame della sua attività scientifica con la comunità locale e la dedizione nella formazione medica rivolta in decenni di insegnamento a centinaia di studenti universitari”. Per questi motivi, quindi, l’ordine del giorno suggeriva all’Amministrazione di dedicare a Di Bella un luogo o uno spazio pubblico come “un ospedale, una clinica, una biblioteca, una scuola, una via o una piazza”.

Aprendo il dibattito per Sinistra per Modena, Federico Trianni ha convenuto “sui meriti accademici” di Bella, precisando però che le sue terapie anti-tumorali “non hanno riscontri scientifici. L’efficacia, anzi, è stata smentita sia in ambito clinico sia sul fronte della ricerca scientifica”.

Per Paola Aime (Europa verde – Verdi) il merito di Di Bella è stato quello di “aprirsi a una visione scientifica ‘altra’, con la consapevolezza che il concetto di scienza va declinato al plurale”. La consigliera ha auspicato “che le sue teorie sulla medicina integrata vengano riprese e sviluppate”.

“Di Bella è stato una figura di valore per Modena”, ha osservato Giovanni Bertoldi (Lega Modena). È stato, ha rilevato, “uno studioso, accademico e divulgatore che conosceva perfettamente la medicina tradizionale e dotato di grande umanità”, di cui sono state anche citate “le eccellenti doti scientifiche e la capacità di formare gli studenti”.

Ricordando “la capacità e l’impegno” di Di Bella sul fronte della ricerca scientifica, contribuendo quindi a “a dare valore e a richiamare attenzione mediatica sulla sua figura”, Tommaso Fasano (Pd) ha fatto presente che, pur esaminate da una commissione ufficiale di rilievo nazionale, “le sue terapie anti-tumorali non hanno portato a risultati tangibili”.

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