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Due giorni di passione per Giunta e Pd: Boschini resta

Respinte dall'omologo provinciale Baruffi le dimissioni da segretario cittadino presentate dal vicesindaco Boschini su pressione di assessori scontenti per il suo doppio incarico, redarguiti pesantemente dal sindaco Pighi

Lunedì pomeriggio elettrico quello vissuto oggi in Municipio a Modena: non tanto per quanto visto in consiglio comunale durante l'approvazione della delibera sulla creazione della Fondazione Fotografia, quanto per gli incontri a porte chiuse nell'ufficio del sindaco tra consiglieri, Giunta e Pd. Sul tavolo la posizione delicata del vicesindaco nonché segretario cittadino Giuseppe Boschini, inviso ad alcuni frondisti all'interno del partito per il suo doppio incarico capeggiati dagli assessori Antonino Marino e i colleghi Daniele Sitta e Simona Arletti. Nelle scorse ore, infatti, Boschini aveva presentato in via Scaglia le proprie dimissioni da segretario comunale, dimissioni peraltro già protocollate, ma respinte dal segretario provinciale Pd Davide Baruffi. Passa quindi la linea Pighi di mediazione: Boschini "terrà botta" ancora almeno fino alle politiche in questa posizione, consiglieri ed assessori dissidenti redarguiti pesantemente.

BARUFFI - Basta polemiche, Boschini non si tocca. Questo il concetto espresso dal segretario provinciale Pd Davide Baruffi dopo un lungo pomeriggio di confronti serrati in Municipio con il sindaco Giorgio Pighi: "Abbiamo chiesto a Boschini di restare fino alle politiche della prossima primavera - ha esordito il numero uno di via Scaglia - perchè in questo momento il partito ha bisogno del suo segretario". Baruffi ha riferito di aver ascoltato numerosi esponenti di partito e di aver rasserenato Boschini in merito al sostegno del Pd verso il suo operato: "Ho riportato il polso di una larga maggioranza del partito", si è limitato a dichiarare evidenziando come questo sia il momento per tutto fuorché perdere tempo querelle inutili. "Si sta preparando una campagna decisiva - ha affermato l'ex sindaco di Soliera - e inoltre Boschini gode della fiducia del partito cittadino, come dimostra anche il voto unanime dell'altra sera, sul documento finale da lui proposto sul percorso programmatico per il pd cittadino. Poi non faccio finta di nulla, è vero che ci sono stati anche distinguo e posizioni diverse. Da adesso e fino alle politiche - ha aggiunto - non si discute più di organismi dirigenti, di doppi incarichi e di questioni che non hanno a che fare con la vita di Modena e dell'Italia", ha concluso rivolgendosi di fatto agli scontenti Marino e Michele Andreana, consigliere Pd dissidente.

BOSCHINI - "Non ho dato le dimissioni per un mero fatto politico, ho ritenuto ci fosse da risolvere il problema del doppio incarico, non è stato un fallo di reazione o una risposta emotiva a chi opponeva un dissenso in merito". Parola dello stesso Giuseppe Boschini, al termine di un pomeriggio di tensione per Giunta e Pd. Boschini, sereno ma comunque provato da lunghi incontri serrati, ha riferito di avere posto tre questioni, tre aspetti rispettivamente di stampo politico, personale e di percorso da affrontare da qui nei prossimi mesi: "A livello politico, ho avuto conferma dal sindaco sul mio ruolo da ponte tra giunta e partito, ruolo che mi pare avessimo sempre attribuito alla mia presenza in giunta". A livello personale, "il sindaco si è fatto garante di una corretta relazione pubblica in seno di partito, d'ora in avanti chiede a tutti noi in giunta di stare concentrati sulla città e di relazionarsi in sede di partito di in modo più costruttivo". Il percorso verrà tracciato da qui alle elezioni politiche dell'anno prossimo: "Spetterà poi al partito individuare le fasi successive: il risultato politico è che ora ci sono le condizioni perché il Pd si concentri sui lavori programmatici e sui grandi temi su cui la gente si aspetta discussione". Dimissioni come gesto eclatante, sì, ma anche un modo per dare un deciso giro di vite alle dinamiche di partito e di Giunta: "Conosco le dinamiche del doppio incarico - ha aggiunto Boschini - ma abbiamo rimesso tutto nella giusta gerarchia. Non è un fatto da teatrino, io le dimissioni le ho date veramente, mi piace che la vicenda si sia conclusa serenamente, in queste ore c''è stata una gestione positiva".

PIGHI - Come una brava governante, il sindaco di Modena Giorgio Pighi rimette in ordine la Giunta e redarguisce gli assessori più discoli e indisciplinati: "Il 'dissenso strutturato' non è compatibile con la collegialità della giunta, in quanto la partecipazione al dibattito politico deve salvaguardare la prioritaria funzione di governo della giunta". Il primo cittadino ha così richiamato all'ordine i suoi assessori dopo i ripetuti attacchi al vicesindaco, Giuseppe Boschini: "Non ho mai immaginato di rinunciare in giunta all'apporto di Giuseppe Boschini, come vicesindaco e come assessore al Bilancio. E ritengo importante rimanga anche a svolgere in questa fase il delicato incarico di segretario comunale del Pd". Pighi ha tutta l'intenzione di tenere la barra a dritta: "Ricordiamoci che la crisi economica non è certo finita e tante sono le questioni aperte e i problemi che dovremo affrontare nei prossimi mesi: abbiamo avviato il percorso del Psc in un clima nuovo rispetto al passato, di grande coesione e in atteggiamento di ascolto con la città, serve uno sforzo rinnovato sul fronte degli investimenti, anche per sostenere gli sforzi a superare la crisi economica e a creare lavoro, dobbiamo definire un bilancio preventivo per il 2013 che sarà particolarmente difficile e dovremo fare di tutto per garantire comunque i servizi e promuovere l'innovazione, in un quadro nazionale sempre più complesso: ce n'è abbastanza per invitare la giunta e i suoi componenti a esprimere tutte le loro capacità nell'attività amministrativa".

 

 

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