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Stefano Barberini e Luca Caselli tengono a battesimo gli "Asfaltatori"

Il capogruppo leghista a Modena e il sindaco di Sassuolo uniti per il rilancio del centrodestra: "Noi movimento di opinione. Cerchiamo l'unità per conquistare il governo locale, basta candidati civici. Per vincere a Modena ci vogliono le primarie". Critiche a parlamentari e consiglieri regionali

barberini-e-caselli-2Di fronte ad una platea di poco più 40 persone e con più di 20 minuti di ritardo rispetto all'orario stabilito, l'incontro degli "Asfaltatori"di Stefano Barberini (Lega) e Luca Caselli (sindaco di Sassuolo) si è tenuto nella Sala del Consiglio della Camera di Commercio di Modena: più che un incontro atto a definire proposte concrete per il rilancio dell'opposizione locale ("Noi non abbiamo ricette"), ha avuto luogo un'ora abbondante di psicanalisi di gruppo sui problemi del Pdl modenese. Dopo l'iniziativa di Leoni con i "Costruttori", nasce una corrente nel Pdl? Caselli rompe gli indugi: "Assolutamente no, vogliamo essere un movimento di opinione per il rilancio del centrodestra locale. Lunedì parteciperò anche all'iniziativa del consigliere regionale Pdl Andrea Leoni per portare il mio contributo".

Stefano Barberini, capogruppo Lega Nord, è a caccia del rilancio della minoranza: "Sono convinto che il centrodestra modenese debba prendere esempio da Luca Caselli, il quale ha attraversato il bosco e ne è uscito vittorioso. Mi sono rivolto a lui perché in tutta la provincia è l'unica persona capace di darci un aiuto prezioso, nell'opposizione modenese, non c'era nessuno. Per ripartire qui, sarebbe necessario aprire una segreteria unica per tutti i partiti di opposizione capace di ricevere le segnalazioni dei cittadini".

Nonostante l'organizzazione sia stata ad appannaggio dello stesso Barberini, il mattatore della serata è stato proprio Caselli che non ha esitato a togliersi qualche sassolino dalla scarpa contro la dirigenza del partito, spiegando prima però il perché degli Asfaltatori: "Uno che asfalta non distrugge, anzi, mette a posto qualcosa che si sta disgregando - ha detto il primo cittadino di Sassuolo - Asfaltatori perché in questo periodo della mia vita la cosa che faccio di più è asfaltare e ne vado molto fiero. Ho detto questo all'ultimo direttivo regionale Pdl, ma lì si parla di alta politica e quindi mi annoio. Una volta, quando ho sbroccato del tutto qualche mese fa, ho preso la parola di fronte a consiglieri regionali e parlamentari e li ho invitati a fare un giro sui marciapiedi dove camminano i cittadini con le carrozzine dei loro figli: ho chiesto loro di scendere in strada a chiedere a un passante se gli interessa di più la legge elettorale o trovare un lavoro per sé o per il figlio. Qui ho avuto una grande levata di scudi. Il governo ha avuto una grave carenza di comunicazione su quanto fatto finora, c'è stata demagogia dall'altra parte e, soprattutto, il bunga bunga ha portato via credibilità: per i politici del nostro partito ci vogliono meno cene di gala e più sagre: ripartiamo dalla gente che amministra, in parlamento c'è gente che non ha mai amministrato neanche un condominio".  

Congressi veri, scelta dei candidati da parte della base, valorizzare i giovani con candidature in consiglio comunale e non in circoscrizione, riportare dirigenza, parlamentari e santori in mezzo alla gente. Luca Caselli è un fiume in piena inarrestabile e non fa sconti, soprattutto in materia di organizzazione del partito: "A Sassuolo, il nostro è partito di governo e non aveva alcun coordinatore o segretario - ha aggiunto il sindaco - Ho chiesto a Tizio (Aimi?) e Caia (Bertolini?) di nominare qualcuno, ma dato che continuavano a litigare tra loro, ce lo siamo nominati noi da soli. Il fatto di non avere alcun coordinatore è assolutamente ridicolo". E a Modena città la situazione è analoga, data l'assenza di una guida sotto la Ghirlandina. 

Caselli consegna una lettera di "grazie e arrivederci" all'ex rettore Gian Carlo Pellacani, candidato sindaco Pdl a Modena e attualmente consigliere: "Bisogna smetterla di pescare dalla società civile: sono sinonimo di fallimento - ha tagliato corto il numero uno della città del Campanone - Io sono stato il candidato politico per eccellenza, essendo stato anche segretario Msi. Con le primarie vere si dovrebbe trovare il candidato giusto per vincere".

Il sindaco non ha paura ad alzare il tiro e tratta la questione dei bilanci degli enti locali: "Ogni anno dobbiamo fare tagli di un milione o più - ammette Caselli - Per chiudere il bilancio ci costringono ad aumentare le tariffe o chiudendo dei servizi, mentre i parlamentari hanno autoblu e segretari pagati in nero: tutto questo deve finire. Noi sindaci abbiamo responsabilità immense e guadagnamo molto meno dei consiglieri regionali, tutto questo per 3000euro al mese: non è un brutto stipendio, ma lavoriamo anche 13-14 ore al giorno e, confrontato a parlamentari o consiglieri regionali, sono un'inezia. Pensiamo anche ai sindaci di montagna che prendono 800 euro al mese. A me i soldi non interessano, forse perché sono un coglione, ma preferisco essere primo in Gallia che secondo a Roma. O cominciamo a fare politica seria a livello locale, oppure ci mandano tutti a casa: la situazione del Pdl  a livello nazionale è simile a quella che c'era prima di tangentopoli nel Psi, così vedo la situazione in italia".  

Difficile ignorare l'emorragia di voti subita dal maggiore partito di centrodestra negli ultimi due anni: possibili cause? La comunicazione e le campagne elettorali sbagliate: "Alle regionali - sempre Caselli - montano in pista 5-6 persone, anche la Lega, a colpi di campagne elettorali costosissime promettendo di tutto: poi invitiamo Larussa a fare battutine poco utili. I candidati in regione, prima chiedono il voto, se vengono eletti bene, poi esistono solo sui giornali e dopo cinque anni, tornano a ripresentarsi dal nulla. Questa è la politica che non va fatta. Una volta che hai fatto la festa elettorale, non esiste andare sul giornale per due o tre volte a dire che i comunisti sono cattivi e poi tornare dopo cinque anni a chiedere il voto". Poco velato il riferimento al consigliere regionale Enrico Aimi, ormai ex padrino politico di Caselli secondo i ben informati, oppure è un riferimento a una figura generica di consiglieri regionali Pdl?

Parte il dibattito con il pubblico che esprime tutto il proprio malcontento per la situazione in cui versa il Pdl modenese: "La Bertolini è troppo autoreferenziale e ha fatto piazza pulita di tutti quelli che aveva intorno", si è sfogato un militante. Ma Caselli è molto disinvolto e non si sottrae: "Il candidato giusto si trova con le primarie - risponde - Scuole di formazione? Io sono contrario alle Frattocchie modenesi, il Pdl non è pronto per queste lezioni: io ci avevo provato ai tempi di An a fare una cosa del genere, ma i ragazzi che ne uscivano, se andava bene, venivano candidati nella circoscrizione San Faustino". In conclusione, è sempre Caselli a tirare le fila della serata: "Io tutte queste cose le ho dette quando non le diceva nessuno, poi uscito è Leoni: ma io lo applaudo lo stesso, va benissimo rinnoviamo insieme. Non vorrei fare la Cassandra di turno, ma avevo iniziato a subodorare la catastrofe qualche mese fa perché avevo parlato con la gente: o ricominciamo a parlare con i cittadini o è finita".

 

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