rotate-mobile
Politica

Camorra nel Pdl, tra accuse e contro-accuse si è giunti alla farsa

Sospetti e congetture sui tesseramenti a Castelfranco, San Cesario, Bomporto, San Cesario, Ravarino e Nonantola. Per il Senatore Berselli, "Bertolini è disperata". Difesa d'ufficio da parte di Andrea Leoni

Non c'è dibattito, non c'è argomentazione intorno ad una proposta politica per il congresso del 25 febbraio, ma uno scontro a cavallo della farsa e della guerra tra bande a suon di invettive e comunicati stampa che è destinata a non fare prigionieri: l'ipotesi "camorra nel Pdl" lanciata ieri l'altro dall'On. Isabella Bertolini in un'intervista al sito internet Linkiesta ha scatenato un putiferio indicibile con scambi di accuse al vetriolo fra politici che, stando al simbolino sulla giacca, dovrebbero teoricamente appartenere allo stesso partito. Tutto ciò, quanto giova alla democrazia modenese? Quanto giova alla politica locale un partito che, auto-demolendosi dall'interno in tal modo, fatica a costruire un'opposizione credibile e, tanto meno, un'alternativa di governo al centrosinistra?

SOSPETTI GEOGRAFICI - La coordinatrice uscente, garantista in Parlamento a Roma sul caso Cosentino, giustizialista a Modena per i "meridionali" nuovi tesserati nelle fila nemiche di Aimi-Giovanardi-Samorì, ha paventato l'ipotesi di infiltrazioni della criminalità organizzata basandosi su sospetti e congetture, evitando accuratamente di segnalare nomi, cognomi e condanne prima alla Procura della Repubblica e poi, eventualmente, alla stampa (il Procuratore Vito Zincani ha riferito che leggerà i dati delle tessere, pur senza aver dato ufficialità alla cosa). La fedelissima berlusconiana ha puntato il dito su Castelfranco Emilia, San Cesario, Bomporto, San Cesario, Ravarino e Nonantola. In quest'ultimo comune in particolare ci sono stati "37 nuovi tesseramenti e 36 sono di una stessa area geografica ben circoscritta - ha indicato la Bertolini - Nel Pdl di Modena gli aderenti di Caserta e provincia sono 240, quelli originari dell'intera Calabria 93", su circa 5.800 iscritti. Ma basta un sospetto dettato da Google Maps per costruire una prova del reo? Secondo i ben informati all'interno del Pdl modenese, questa mossa avventata sta avendo un effetto boomerang per la stessa Bertolini: avesse immediatamente portato elementi concreti, elementi che dovrebbero essere resi pubblici in una non ancora annunciata conferenza stampa, le cose sarebbero andate diversamente. Ma nel mondo reale, e non nel mondo del "se e del ma", questa stoccata è apparso un attacco di stampo politico di bassissima lega. Questo lo ha fatto capire il ras bolognese del Pdl Filippo Berselli: "La Bertolini è disperata - ha sentenziato il coordinatore regionale pidiellino - sa che al congresso perderà la guida del partito".

LEONI VS BERSELLI - Dopo un lungo silenzio, si è espresso sui temi congressuali il delfino di Isabella Bertolini, il consigliere regionale Andrea Leoni, che ha reagito alle dure parole dell'ex alto papavero aennino: "Se un coordinatore regionale arriva ad attaccare non solo sul piano politico, ma anche personale il vicepresidente dei deputati del suo partito, nonché responsabile in una delle province più importanti della propria regione, perché ha segnalato anomalie nella campagna di tesseramento, allora c'é davvero di che essere preoccupati. Ben altra condotta ci si aspetterebbe da chi dovrebbe rappresentare il Pdl a livello regionale - ha dichiarato il consigliere - è nota la partigianeria di Berselli a favore di Aimi, ma qui non ci possono essere atteggiamenti di favore".

LEONI VS BETTAMIO - Sempre Leoni si è trovato a fungere da scudo umano per gli attacchi rivolti dal numero due del partito in regione, il Sen. Giampaolo Bettamio, noto volto ostile alla lady di ferro berlusconiana: "Non ho gli stessi elementi di Bertolini per dire che ci sono infiltrazioni camorristiche - ha dichiarato stamattina all'emittente bolognese a Radio Tau - Bertolini è un avvocato e sa benissimo che dire certe cose senza avere le prove è pericoloso". Il Senatore ha invitato a guardare la crescita degli iscritti modenesi (il doppio di quelli di Bologna) da un punto di vista differente, ovvero alla necessità "di cambiare rotta nella gestione del partito a Modena". Pesante l'affondo finale: per Bettamio, visto che la Bertolini è stata finora la coordinatrice del partito, la vicepresidente dei deputati Pdl "dovrebbe dire perchè non ha preso provvedimenti contro inflitrazioni camorristiche". Piccata la replica di Leoni verso Bettamio: "Il livello dei suoi ragionamenti è talmente basso che anche mettendosi rasoterra non si può competere". E, infine, il fedelissimo della Bertolini ha rinviato la sfida augurandosi presto il congresso regionale: "Forse sarebbe l'occasione per avere dei coordinatori regionali degni di questo nome".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Camorra nel Pdl, tra accuse e contro-accuse si è giunti alla farsa

ModenaToday è in caricamento