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Giustizia, nei tribunali emiliano-romagnoli il personale è sotto organico del 26%

I dati presentanti in occasione dell'apertura dell'anno giudiziario a Bologna fanno luce su una situazione critica riguardante la gestione amministrativa ditribunali e procure. Ma è boom di tirocinanti

Continua a peggiorare, in Emilia-Romagna, la situazione riguardante le scoperture nell'organico del personale amministrativo degli uffici giudiziari. Inaugurando l'anno giudiziario a Bologna, infatti, il procuratore generale Ignazio De Francisci e il presidente della Corte d'appello Giuseppe Colonna pongono nuovamente l'accento sulle carenze di personale, e nella sua relazione Colonna segnala che in regione "si è passati da una scopertura media del 23,88% nel 2016 ad oltre il 26% alla fine del 2017, con punte del 41,66% al Tribunale dei minori e del 44,44% nell'ufficio di Sorveglianza di Reggio Emilia, situazioni costanti rispetto all'anno precedente". 

Come se non bastasse, il presidente della Corte d'appello sottolinea anche che, al 31 dicembre 2017, "la media delle scoperture degli uffici bolognesi- Corte d'appello (oltre il 32,2%), Tribunale (27,27%), Tribunale dei minori (41,66%) e Tribunale di sorveglianza (24%)- superava il 35%", mentre per quanto riguarda "gli uffici requirenti del distretto- afferma De Francisci- la scopertura media al 31 dicembre era di circa il 20%, percentuale che non pare destinata a diminuire sensibilmente a breve, visto che a fronte di nuove assunzioni si prospettano numerosi pensionamenti". Secondo De Francisci, inoltre, i nuovi compiti assegnati agli uffici dalle più recenti riforme richiedono "una minima aliquota di Polizia giudiziaria per poter essere svolti", motivo per cui il procuratore generale annuncia che sul punto chiederà "la doverosa collaborazione in sede provinciale".

Qualcosa, comunque, si sta facendo per migliorare la situazione. In particolare, Colonna pone l'accento sul "concorso per 800 posti da assistente giudiziario bandito il 22 novembre 2016 e poi esteso ad altri 600 idonei, che si è concluso con la durata brevissima di circa un anno, malgrado i 308.465 partecipanti". 

All'Emilia-Romagna, prosegue, sono stati assegnati "95 assistenti, con punte di 22 per il Tribunale e sei per la Corte d'appello, e a seguito della scelta della sede effettuata dagli 800 vincitori, 43 posti, tra cui tutti quelli della Corte, sono già stati assegnati". Gli altri 52 posti, destinati agli ulteriori 600 idonei, "dovrebbero essere coperti ai primi di febbraio", inoltre "sono stati assegnati, da scorrimento di graduatorie precedenti, altri 19 funzionari (uno o due per ogni ufficio del distretto), di cui non si sa quando prenderanno possesso dei loro posti". Nonostante questo, però, Colonna ricorda che "in alcuni uffici mancano i funzionari (otto in Corte d'appello e 16 in Tribunale) e non sono state considerate le scoperture dei cancellieri (sette in Corte d'appello e 11 in Tribunale)".

Altro dato positivo, secondo Colonna, è "la sempre più consistente presenza di tirocinanti, che a fine ottobre erano 227, di cui 77 in Corte d'appello, 69 al Tribunale di Bologna e 21 a Modena". Ma il presidente della Corte non manca di ricordare anche i "soggetti in formazione professionale", vale a dire i cosiddetti 'precari della giustizia' over-50, i cui tirocini vengono continuamente prorogati "per l'irrisoria somma mensile di 400 euro senza che ci sia il dovuto riconoscimento per il loro preziosissimo aiuto, spesso dato ben al di sopra delle ore di lavoro prescritte". 

(DIRE)

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