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Domenica, 28 Maggio 2023
Politica

Caso white list, il senato sostiene Giovanardi: "Riconosciuta la mia correttezza"

Approvata la relazione che riconosce come il senatore abbia agito nei limiti del suo ruolo di parlamentare

La Giunta delle immunità parlamentari del Senato ha approvato ieri la relazione del senatore Pillon "volta al riconoscimento che la mia attività parlamentare riguardante le interdittive antimafia è sempre ricaduta nell'ambito dell'articolo 68 della Costituzione secondo il quale 'i membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e nei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni'". Lo ha reso noto lo stesso senatore Carlo Giovanardi, al centro di un'inchiesta sulle presunte pressioni esercitate sulla Prefettura di Modena per l'inserimento di alcune aziende edili nella white list antimafia. Si parla di fatti relativi agli anni immediatamente successivi al sisma del 2012.

L'organo parlamentare, la cui decisione deve adesso essere ratificata dall'aula, "ha così riconoscito che il lavoro da me svolto sulla materia con interrogazioni ed interpellanze, interventi in aula, in commissione Giustizia ed in commissione Antimafia rientra nell'ambito della legittima, ed io aggiungo doverosa, attività di un rappresentante del popolo che criticava decisioni sbagliate della Prefettura di Modena che hanno portato alla perdita di centinaia di posti di lavoro ed al fallimento di Aziende del territorio, di cui è stato dimostrata successivamente la totale estraneità a collusioni mafiose", dice Carlo Giovanardi.

E "ribadisco quello che ho più volte sostenuto in Senato e sul territorio e cioè che i cittadini e gli imprenditori devono temere e combattere mafie, camorra e 'ndrangheta e non aver paura dello Stato che combatte questi fenomeni criminali. In questo senso noto con soddisfazione che il Parlamento il 3 gennaio 2022 ha convertito in legge il decreto governativo che, accogliendo una delle mie vecchie proposte, impone ai Prefetti di convocare preventivamente i titolari delle imprese sospette di infiltrazioni mafiose, chiedergli di rimuovere queste situazioni e soltanto in caso di inerzia colpirle con l'interdittiva antimafia", conclude Giovanardi.

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