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Castelvetro, Rinaldi (Pdl): "Dalla Lega pressioni indebite sull'attività del gruppo"

Il consigliere provinciale e comunale: "Per quale motivo dovremmo rinunciare al simbolo con il quale siamo stati eletti? I leghisti non possono farsi beffe delle regole: se queste pressioni continuano non esiterò a recarmi in Procura"

 

"Ancora una volta l’attuale dirigenza provinciale di Modena della Lega Nord cerca di fare pressioni per dividere il gruppo consigliare Pdl-Lega Nord di Castelvetro, nato nelle ultime elezioni amministrative, con delega ufficiale dei partiti oggi depositata presso gli uffici dell’amministrazione comunale.
Già il consigliere Luca Montanari fuoriuscì dal gruppo alcuni mesi or sono, confluendo nel gruppo misto, per cui la questione per noi è già risolta, dato che aveva in effetti la libertà di farlo. Ciò detto, mi sembra ovvio e scontato che nessuno possa obbligare la rimanente parte dei consiglieri a rinunciare alla bandiera con la quale si erano presentati al corpo elettorale, un fatto che rappresenterebbe un’indebita e palese intromissione nell’attività consigliare di un gruppo liberamente eletto". Il consigliere provinciale Pdl, nonché comunale a Castelvetro, Bruno Rinaldi, replica alle dichiarazioni fatte stamattina dai vertici leghisti in merito alla situazione del gruppo consiliare padano a Castelvetro: l'On. Alessandri e il segretario provinciale Ghelfi avevano infatti annunciato la seprazione tra Pdl e Lega per andare verso la costituzione di un gruppo autonomo formato da Luca Montanari e Cristina Nocetti, attuale capogruppo Pdl-Lega Nord, la lista uscita dalle elezioni del 2009.
 
"Mi chiedo - prosegue il consigliere - per quale motivo io e gli altri consiglieri dovremmo rinunciare al simbolo con il quale ci siamo presentati? Beh sia chiaro, questo non accadrà mai! Nemmeno accadrà che i rivoluzionari padani si facciano beffa delle regole da loro chiamate “burocrazia”, cari signori leghisti le regole sono regole anche in Padania. Se queste pressioni politiche continueranno non esiterò a rivolgermi alla procura della repubblica, poiché cosi facendo si lede la libertà dei consiglieri comunali eletti, una libertà che tanti dicono di voler difendere ma che evidentemente nei fatti non è tutelata".
 
Rinaldi replica ad Alessandri: "Dice che il Pdl castelvetrese non fa opposizione? Beh, venga a Castelvetro che insegniamo pure a lui, perché se opposizione significa non volere ascoltare l’inno nazionale o fare la politica del “dagli al marocchino” allora sono fiero di essere come sono, e onorato di non essere amato dai leghisti. Cerchi la Lega altrove i motivi del proprio crollo elettorale, non nel pdl di Castelvetro, li cerchi nella propria proposta politica gridata e scriteriata. Altresì lancio un appello a tutte le persone che credono per davvero nella democrazia, e non solo nello strapotere dei partiti, affinché questa intromissione che io reputo gravissima, sia segnalata e venga resa nota al maggior numero di persone possibile.
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