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Arriva la sentenza del Consigli di Stato, Mirandola esce dall'Unione Area Nord

Riabilitata la decisione assunta ormai due anni fa e sospesa in attesa dei pronunciamenti dei vari organi amministrativi. Esulta la Giunta

Tanta soddisfazione per la Giunta del Comune di Mirandola, che vede concretizzarsi oggi il principale obiettivo del proprio mandato, ovvero l'uscita dall'Unione dei Comuni dell'Area Nord. E' infatti arrivato nel primo pomeriggio oggi il pronunciamento del Consiglio di Stato con il quale il Comune può uscire a tutti gli effetti da Ucman.

La scelta di lasciare l’Unione era maturata e successivamente votata dalla maggioranza in occasione di tre sedute consigliari tenutesi esattamente due anni fa, nel giugno del 2020. Decisione però, impugnata da parte delle Ammiistrazioni dei comuni vicini e dalla Regione Emilia Romagna e portata al TAR. Il tribunale amministrativo aveva però sospeso l'operaione e le delibere.

Le motivazioni espresse in merito, da parte del Tribunale Amministrativo Regionale dell’Emilia Romagna, a detta dell’Amministrazione Mirandolese poco convincenti, avviavano così l’iter per il ricorso al Consiglio di Stato.

Oggi dunque l’epilogo della vicenda con il pronunciamento del Consiglio di Stato che conferma formalmente la correttezza degli atti e del metodo portati avanti dal Comune di Mirandola. 

In attesa della sentenza e dopo la trattativa con l’Unione per la definizione dell'uscita di Mirandola dall’UCMAN, l'Amministrazione Greco aveva cmunque proceduto con la gestione autonoma di diversi servizi, quali Tributi, Polizia Locale, Ambiente e Suap (Sportello Unico delle Attività Produttive). 

Intanto l'Unione prende atto della notzia: "L'uscita di Mirandola dall'Unione comunale era una delle possibilità che avevamo considerato, quindi non ci sorprende più di tanto – dichiara a nome della Giunta il Presidente dell'Unione Comuni Modenesi Area Nord, Alberto Calciolari – e per questo la macchina amministrativa degli otto comuni che rimangono non si fermerà di certo. È dovere di tutti evitare che ci siano contraccolpi negativi a discapito della gestione dei servizi dell'Unione, con l'obiettivo di evitare disservizi ai cittadini. Da tempo l'Unione vede un importante rinnovamento e una riorganizzazione del personale, con ottimi professionisti. Proprio con loro, e con il supporto dei legali che ci hanno accompagnato in questo percorso giudiziario, attueremo una ricognizione dei vari servizi che, da una prima lettura della decisione del Consiglio di Stato, rimarranno comunque sotto la gestione dell'Unione comunale. Verificheremo l'impatto del nuovo assetto, tra cui il fatto che Mirandola non avrà più rappresentanti negli organi dell'Unione, in Consiglio e nella Giunta, pur se questi organi continueranno a gestire alcuni servizi mirandolesi. Sono certo che ci sarà la maturità necessaria a gestire questa anomalia".


 

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