Amministrative, il centrodestra abdica sia a Pavullo che a Finale Emilia
I sindaci uscenti sconfitti al ballottaggio. Il centrosinistra riprende Finale e sceglie il civico Venturelli a Pavullo, dove i candidati di coalizione non hanno convinto
E' una giornata difficile per il centrodestra modenese, che oggi perde due delle amministrazioni comunali conquistate con grande fatica negli scorsi anni in un territorio, quello modenese, da sempre ostico per le forze alternative alla sinistra. Oggi si chiudono infatti le parentesi amministrative di Sandro Palazzi a Finale Emilia e Luciano Biolchini a Pavullo nel Frignano. I due sindaci uscenti hanno provato il bis, ma si sono dovuti arrendere, seppur a rivali differenti.
A Finale Emilia il centrosinistra torna a sorridere con la vittoria di Marco Poletti, recuperando parte della fiducia persa 5 anni fa dopo travagliate vicende amministrative e giudiziarie. Lo fa senza simboli di partito, con una coalizione di liste iviche che hanno saputo raccogliere numerosi consensi. Lo fa anche senza il supporto della sinistra più radicale e dei 5 Stelle, che nella Bassa così come a Pavullo si sono apparentati sotto l'egida di un candidato alternativo a quello di fatto indicato dal Partito Democratico.
Finale Emilia, Claudio Poletti è il nuovo sindaco. Distanziato Palazzi
A Pavullo lo scenario è stato diverso e insolito per il panorama politico locale, almeno con riferimento a comuni superiori ai 15mila abitanti come è appunto il capoluogo el Frignano. L'uscente Luciano Biolchini si è visto scavalcare da un outsider, il civico Davide Venturelli. Nel centro dell'Appennino il centrosinistra ha avuto un tracollo, con l'esperto Graziano Pattuzzi, già sindaco di Sassuolo, che ha alzato bandiera bianca al primo turno: gli elettori hanno quindi fatto ricadere il proprio voto su Venturelli, che ha pressochè raddoppiato i voti al secondo turno.
Elezioni comunali, a Pavullo trionfa il civico Davide Venturelli
Per il centrodestra lo scenario è in rapido mutamento, a livello nazionale come sul territorio. Fratelli d'Italia sottrae alla Lega la leadership (almeno numerica), Forza Italia sparisce e le percentuali si rimescolano: ma il nuovo assetto non basta a confermare i successi di cinque anni fa, aprendo doverosamente una riflessione sulle scelte finora adottate. Pagano forse l'inesperienza e la bassa capacità di radicamento e maturazione della classe degli amministratori locali.
Riflessioni che devono però arrivare anche dalle altre forze in campo. Se il centrosinistra festeggia solo a metà (con riferimento a queste due amministrazioni), in vista delle prossime tornate elettorali resta sul piatto il complesso tema delle alleanza con le forze che si collocano più a sinistra, così come con il M5S. I pentastellati, dal canto loro, fanno registrare un crollo verticale, con percentuali che li relegano ormai a posizioni marginali nello scacchiere locale e la necessità di una rifondazione completa.