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Superbonus, anche a Modena cantieri in stallo per il divieto di cessione del credito

Il sindaco Muzzarelli ha scritto a tutti i parlamentari modenesi per porre il tema delle difficoltà generrate dall'ultimo decreto "Sostegni"

Anche Modena si mobilità sul tema delle recenti modifiche normative, contenute nel decreto "Sotegni ter", che stanno mettendo in difficoltà il settore edilizio e bancario in relazione alal cessione dei crediti dei lavori per il cosiddetto Superbbonus 110%. La norma, infatti, limita a una sola volta la possibilità di cedere i crediti edilizi vantati dall’esecutore (o dal committente) alla banca o alle Poste, mentre prima era possibile per gli istituti di credito cederli a loro volta ad altri operatori finanziari.

Questo ha creato difficoltà nei rapporti tra imprese e istituti di credi e nei casi più problematici sono stati interrotti anche i lavori già iniziati.

“La legalità è indispensabile ed è evidente che la norma introdotta dal Governo con il decreto Sostegni ter aveva lo scopo di ridurre le frodi, obiettivo condivisibile, ma la norma ha generato anche difficoltà per l’attuazione delle pratiche private del Superbonus creando diffidenza e problemi ai cantieri avviati e a quelli che avrebbero potuto partire”. 

A sottolineare le criticità - già denunciate dalle associazioni di categoria - è stato anche il sindaco Gian Carlo Muzzarelli. Infatti, il sindaco di Modena nei giorni scorsi ha scritto a tutti i parlamentari modenesi, senza distinzione di partito, per richiamare l’attenzione su un problema che “nelle ultime due settimane, mi è stato sottoposto con urgenza e apprensione non solo dal mondo economico del territorio, ma anche da diversi cittadini”, come egli stesso ha osservato durante l’informazione al Consiglio comunale di giovedì 10 febbraio.

La criticità è legata al fatto che il provvedimento introdotto di recente “Non sfugge la ratio con cui il legislatore ha immaginato la norma – ha precisato il sindaco - nella pratica quotidiana però questa restrizione ha generato un momento di stallo dell’intera filiera finanziaria e amministrativa necessaria all’attuazione delle pratiche private del Superbonus 110%, a partire dalle piattaforme digitali dei soggetti intermediari coinvolti nella cessione dei crediti”.

ppello che la politica nazionbale ha già raccolto da più parti.  "Le modalità di applicazione del Bonus edilizio 110% introdotte con il Decreto Sostegni ter vanno corrette perché rischiano di ridurre l'utilizzo di uno strumento che si è rivelato utile ed efficace. I gruppi parlamentari hanno predisposto proposte correttive da introdurre nel Decreto in corso di esame al Senato, sollecitando il Governo ad accoglierle", ha scritto Piero Fassino, deputato Pd della circoscrizione Modena-Ferrara. "La correzione del Decreto - sottolinea Fassino - è assolutamente necessaria per evitare contraccolpi negativi per chi, imprese e cittadini, può beneficiare del bonus e per non vanificare lo sforzo in atto per rilanciare investimenti e creare lavoro".

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