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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Nuove regole per i terremotati, critica Cgil: “Tagliati i contributi”

Il sindacato boccia la manovra approvata nei giorni scorsoi dal Commissario Bonaccini, che rivede i criteri di attribuzione dei contributi per le famiglie rimaste senza casa. Per la Cgil sarebbe stato meglio collegare il contributo all'effettivo canone pagato

"Il cambiamento del sistema dei contributi mette in crisi i cittadini ancora fuori casa", denuncia la Cgil dopo le novità sull'assistenza annunciate ieri dal commissario-governatore Stefano Bonaccini. Novità che la sigla sindacale chiede subito di rivedere. A partire dall'1 luglio si passa infatti dal Cas (contributo per autonoma sistemazione) al Ccl (contributo per il canone di locazione) e al contributo per il disagio abitativo temporaneo. In base a queste nuove disposizioni, i terremotati che hanno preso casa in affitto nell'attesa di ricostruire la propria abitazione "si vedranno diminuire l'importo erogato", traducono oggi le segreterie del sindacato di Mirandola e di Carpi.

Ecco un esempio concreto proposto dal sindacato: una famiglia di due pensionati al minimo, che paga un affitto di 450 euro, con il Cas copre interamente il costo dell'affitto, poichè riceve 450 euro mensili, ma dall'1 luglio, invece, con il Ccl riceverà 350 euro. Per una famiglia che sta ancora affrontando le difficoltà della ricostruzione della propria abitazione, "la diminuzione del contributo significa intaccare i propri risparmi", attacca la Cgil. Che propone un altro esempio: una famiglia di quattro persone, con un affitto di 600 euro, passa da 900 euro di contributo a 450 euro con un esborso mensile di 150 euro. Se "sicuramente lo strumento del Cas ha delle incongruenze", per il sindacato sarebbe stato meglio collegare il contributo all'effettivo canone pagato dalla famiglia.

"Le nuove modalità di contributo, però, penalizzano le famiglie in modo rilevante- spiegano in una nota Erminio Veronesi della Cgil di Mirandola e Giulia Moretti della Cgil di Carpi- e rischiano di metterle in crisi proprio in un momento in cui sono esposte ai tanti costi legati alla ricostruzione delle proprie abitazioni". Ma i terremotati, continuano i sindacalisti, "non vanno visti come persone che vogliono lucrare sul loro disagio".

Conclude allora il sindacato: "Sono note le lungaggini dei meccanismi burocratici della ricostruzione, ed è importante accelerare i tempi del loro ritorno a casa. Nel frattempo però è necessario sostenere i redditi delle famiglie coinvolte, rivedendo in modo più equo i meccanismi dei contributi".

(DIRE)

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