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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Cgil e Uil in piazza contro la Finanziaria. Cisl non ci sta: "Continuare il dialogo con il Governo"

Le due sigle si danno appuntamento in piazza a Reggio Emilia dopo aver bocciato la manovra del Governo Meloni. La Cisl invece si sfila: "Si rischia di creare divisioni nei luoghi di lavoro"

Cgil e Uil di Modena e Reggio Emilia dicono no alla Legge Finanziaria del Governo Meloni con lo sciopero generale regionale per tutta la giornata lavorativa e di tutti i settori, pubblici e privati, venerdì 16 dicembre. L’iniziativa si colloca nella settimana di mobilitazione nazionale decisa dai sindacati dal 12 al 16 dicembre, e prevede la manifestazione interprovinciale con corteo a Reggio Emilia in mattinata. Il concentramento è alle ore 9 in via Emilia San Pietro/angolo viale Montegrappa e il presidio alle ore 11.30 davanti alla sede della Prefettura (corso Garibaldi). 

Saranno previsti gli interventi di Daniele Dieci segretario Cgil Modena, Luigi Tollari coordinatore Uil Modena e Reggio Emilia e Cristian Sesena segretario Cgil Reggio Emilia.

“Il giudizio sulla manovra del Governo è estremamente negativo – spiega Luigi Tollari coordinatore generale Modena e Reggio Emilia - non coglie le proposte formulate dai sindacati, la maggioranza di governo vuol togliere il reddito di cittadinanza senza dare garanzia di occupazione a chi è in difficoltà, non si affronta il problema della grave evasione fiscale (110 miliardi di euro) per redistribuire risorse, stanno facendo cassa sulle pensioni, mentre è da 15-20 anni che non c’è rivalutazione sulle pensioni, Cgil e Uil chiedono che si vada in pensione con 41 anni di contributi, non ci sono provvedimenti per dare risposte alla disoccupazione e al precariato. Senza risposte sulle questioni da noi presentate la mobilitazione non si fermerà qui, perché la gente si aspetta delle risposte”.

“Le motivazioni che ci spingono ad alzare la testa con lo sciopero generale – afferma Daniele Dieci segretario Cgil Modena - sono legate alla mancanza di risposte ai bisogni economici delle famiglie. Una volta approvata questa Finanziaria, la gente non si accorgerà di nessun beneficio. Tanto per stare al territorio modenese, si sono persi circa 1.000 euro dal 2016 a oggi come reddito medio, sono circa 2.000 i percettori di reddito di cittadinanza, il 70% degli avviamenti al lavoro è con contratti precari, la differenza retributiva di genere vede le donne guadagnare in media il 25% in meno degli uomini. Questi sono i problemi da affrontare.  Di fronte all’inflazione al 13%, all’erosione di salari e retribuzioni non c’è nulla per chi lavora, per i pensionati, per la parte sana del Paese. Non c’è redistribuzione attraverso la tassazione degli extra profitti, si alimenta il precariato con la reintroduzione dei voucher, non c’è nulla per il sostegno al pagamento di bollette, caro benzina, costo della vita. C’è una difficoltà di tenuta del sistema sanitario pubblico di cui ci accorgiamo anche nella nostra regione, e nella Finanziaria c’è una riduzione dell’investimento sulla sanità pubblica. Siamo di fronte a un Governo appena eletto, dobbiamo far capire la linea che terremo da qui ai prossimi 5 anni. ”

Cisl: "Sbagliato scioperare adesso, meglio continuare confronto con il governo"

"Lo sciopero non è un tabù, ma in questa fase non è lo strumento giusto. Noi pensiamo che scioperare adesso sia sbagliato, perché si scaricano sacrifici economici sulle spalle dei lavoratori e si rischia di creare divisioni nei luoghi di lavoro", afferma invece la segretaria generale della Cisl Emilia Centrale Rosamaria Papaleo a proposito dello sciopero proclamato per dopodomani.

"Nemmeno noi diamo un giudizio del tutto positivo sulla bozza della legge di bilancio, però crediamo sia meglio discutere con il governo per cercare di migliorarla – spiega Papaleo - Il 12 gennaio partirà il tavolo politico sulla salute e sicurezza, mentre il 19 gennaio cominceremo il confronto sulla riforma delle pensioni. Giudicheremo il governo dai risultati. Intanto apprezziamo che i due terzi della manovra consolidino i sostegni alle famiglie e imprese colpite dal caro bollette e dall’inflazione. È positivo, inoltre, aver rafforzato l’istituto del congedo parentale, che però va esteso ai padri e deve diventare strutturale".

Papaleo sottolinea che la Cisl ha chiesto al governo di ripristinare la piena indicizzazione delle pensioni tra quattro e sette volte il minimo, perché il taglio deciso dall’esecutivo colpisce non “pensioni d’oro”, ma assegni da 1.600-1.700 euro al mese. Inoltre non convince la stretta su opzione donna. "Bisogna prorogare gli attuali requisiti", dice Papaleo, che sul fronte lavoro giudica dannose le misure che estendono l’uso dei voucher, perché tolgono tutele ai lavoratori dell’agricoltura e del terziario.

"Il sindacato non è diviso, ma plurale – garantisce Papaleo – Sulla manovra economica del governo il nostro è un giudizio articolato, diverso da quello di Cgil e Uil. Per questo abbiamo scelto un altro percorso per cercare di modificarla in meglio. Ciò non toglie – conclude la segretaria generale della Cisl Emilia Centrale – che con gli amici di Cgil e Uil abbiamo un comune sentire sui grandi obiettivi strategici".

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