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Chioschi. Con il bilancio 85 mila euro per gli incentivi

Nell’emendamento della giunta il fondo con le risorse da destinare agli operatori economici. Obiettivo: completare le tre strutture dissequestrate

Con l’approvazione del bilancio 2018-2020 del Comune di Modena, in programma nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 22 febbraio, diventerà disponibile nel giro di pochi giorni un fondo di circa 85 mila euro per assegnare incentivi economici ai titolari delle concessioni dei tre chioschi del Parco delle Mura le cui strutture, ormai dissequestrate, potranno quindi essere completate da parte degli stessi gestori.

La cifra è prevista nell’emendamento al bilancio che il sindaco Gian Carlo Muzzarelli aveva già annunciato in occasione della presentazione della manovra quando aveva sottolineato i 400 mila euro che sarebbero stati destinati al welfare. Quella cifra è confermata (320 mila euro per il bando sociale affitti, 80 mila per sostenere le esperienze di prevenzione del disagio dei minori e degli adolescenti contro la dispersione scolastica) e tra gli storni di parte corrente si aggiungono gli 85 mila euro destinati alla riattivazione del programma di riqualificazione del Parco.

L’iniziativa, anticipata nei giorni scorsi dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli in Consiglio comunale, riprende l’idea degli incentivi agli operatori economici già prevista nel 2012, poi rimasta inattuata a seguito del sequestro giudiziario, ma la aggiorna considerando l’aggravio dei costi subito dagli attuatori degli interventi e tenendo presente che alla scadenza delle concessioni i chioschi, con le relative pertinenze, diventeranno di piena ed esclusiva proprietà del Comune.

Lo scenario è quello già delineato in Consiglio comunale: la giunta, in una prima fase, darà il via libera al completamento delle tre strutture già avviate che hanno titoli e autorizzazioni della Soprintendenza e che doteranno il parco di servizi e presidi per la sicurezza. La quarta struttura dissequestrata non viene più presa in considerazione (l’intervento non era nemmeno partito) e con l’apertura delle prime tre dovranno essere demolite tutte le altre e, quindi, ripristinata la permeabilità dei suoli. A seguire, nella fase successiva, verrà definito il progetto complessivo per le altre strutture, fino a un massimo di cinque in tutto il parco.

Le tre strutture realizzabili nella prima fase saranno caratterizzate, come ha spiegato l’assessora Vandelli in Consiglio comunale, da perimetrazioni leggere, molta trasparenza e vetro, colori naturali del verde e del rame/bronzo. Le strutture saranno in gran parte apribili così da diventare parte dell’area estiva riducendo l’occupazione complessiva, in linea con quanto previsto dalle autorizzazioni della Soprintendenza e dalle indicazioni che si desumono dalla sentenza del Tribunale.

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