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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Cittadinanza simbolica ai bambini stranieri, quest'anno coinvolti 237 alunni

Dal 2015 ad oggi il conferimento simbolico è stato assegnato a oltre 1.400 bambini stranieri nati in Italia. Critiche da Fratelli d'Italia

Anche quest'anno il Comune di Modena organizza, insieme a Unicef, la manifestazione “Bambin@=Cittadin@” per il conferimento della cittadinanza onoraria ai bambini stranieri. La cerimonia è in programma online mercoledì 30 marzo ed è preceduta da alcune tappe significative che hanno visto docenti e alunni delle classi quinte delle scuole primarie lavorare sul tema dei diritti.

Ad oggi sono circa 1.440 i bambini stranieri ai quali la città di Modena ha simbolicamente conferito la cittadinanza onoraria durante l’iniziativa che si svolge ogni anno dal 2015 e che nel 2021, a causa della pandemia, ha inaugurato una nuova modalità on line. Il riconoscimento, voluto su indicazione del Consiglio comunale, è assegnato ai bambini che frequentano la classe quinta della scuola primaria, nati in Italia e residenti a Modena dove hanno compiuto almeno un ciclo di istruzione insieme ai coetanei italiani. Quest’anno a riceverlo saranno 237 bambini.

“La manifestazione – sottolinea l’assessora all’Istruzione Grazia Baracchi - nasce dalla volontà di ribadire, anche attraverso un atto simbolico, il principio di uguaglianza dei diritti per tutti i bambini, riconoscendo alla scuola un ruolo centrale nel processo di costruzione di una comunità interculturale inclusiva, luogo privilegiato di incontro e di esercizio dei diritti e doveri di cittadinanza”. L'iniziativa è nata anni fa anche per promuovere una riforma nazionale nell'ottica del cosidetto ius soli.

Durante l'anno scolastico le classi affrontano il tema dei diritti dei bambini e della cittadinanza, anche utilizzando il percorso didattico “L'albero dei diritti” proposto da Unicef, producendo materiali ed esperienze importanti che in parte vengono anche condivisi durante “Bambin@= Cittadin@”. Il percorso è partito lo scorso novembre, in concomitanza con le celebrazioni della Giornata dell’Infanzia, con un incontro di presentazione a cui hanno aderito quasi tutte le insegnanti delle classi frequentate dai bambini che riceveranno la cittadinanza onoraria. Ad ognuna delle 64 classi quinte interessate è stato anche consegnato l'opuscolo di Unicef “I diritti dei bambini in parole semplici”, un altro strumento utile per parlare coi bambini di diritti e cittadinanza. Inoltre, nella biblioteca del Centro educativo Memo del Settore Istruzione è disponibile un’apposita bibliografia sul tema.

Anche quest’anno, come nel 2021, la cerimonia sarà on line, mentre negli anni precedenti si svolgeva al Forum Monzani. Il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, il presidente del Consiglio comunale Fabio Poggi, il presidente di Unicef Modena Lorenzo Iughetti e l’assessora all’Istruzione Grazia Baracchi saranno collegati con tutte le classi quinte e gli alunni potranno dialogare con loro.

Critiche all'iniziativa non sono mai mancate. Il Coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Michele Barcaiuolo, ha spiegato: "La sinistra continua ad utilizzare la cittadinanza italiana come pretesto per battaglie ideologiche e immigrazionistiche che alla fine penalizzano soltanto i ragazzi che a diciotto anni potrebbero, se vogliono, richiedere la cittadinanza italiana. Muzzarelli la smetta di interessarsi a queste operazioni propagandistiche e pensi piuttosto a Modena e a come convincere Hera a ridurre il costo delle bollette ai suoi cittadini".

"La cittadinanza italiana deve essere la condivisione di un insieme fatto di valori, tradizione, identità e sistema sociale di leggi condiviso- ha aggiunto il consigliere regionale - Deve essere richiesta, meritata e celebrata: il punto di arrivo di un percorso, non il punto di partenza. In Italia la legge non prevede nessuna forma di discriminazione tra minore con cittadinanza e minore straniero legalmente residente in Italia. Inoltre, la cittadinanza del minore deve seguire quella del genitore perché la gran parte degli Stati non riconosce la doppia cittadinanza e nel caso i genitori rientrassero nel proprio stato di provenienza, si ritroverebbero con l’anomalia del figlio privo della loro stessa cittadinanza".

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