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Castelfrigo, possibile assunzione in altre ditte per 30 licenziati

L'annuncio oggi al tavolo di confronto sul comparto carni che si è insediato in Regione. In questo modo resterebbero ancora 45 lavoratori delle coop da ricollocare

Si prova a dare una mano ai lavoratori in appalto della Castelfrigo, la ditta di Castelnuovo Rangone del settore della lavorazione delle carni. Alla luce dei 127 'facchini' colpiti da una procedura di licenziamento, mesi fa, la Regione ha annunciato di non voler lasciar nulla di intentato ed ora si tenta di passare all'azione presto. 

Al tavolo sul settore delle carni insediato formalmente oggi in viale Aldo Moro, con i rappresentanti di due ministeri, le associazioni firmatarie dell'intesa del 29 dicembre (Confindustria e centrali cooperative) hanno ribadito la propria volontà di ricercare opportunità di ricollocazione per gli addetti in ballo: ebbene, la Regione ad oggi ha registrato "la disponibilità di circa 30 ricollocazioni nelle aziende del territorio", appunto sul totale dei 127 licenziati, e nei prossimi giorni i diretti interessati verranno chiamati per un colloquio. L'obiettivo è dare a tutti i lavoratori un'opportunità occupazionale applicando e rispettando il contratto nazionale di riferimento. 

Ma promette Antonio Mattioli, responsabile Politiche contrattuali della Cgil Emilia-Romagna: "Il tavolo è partito, questa dovrebbe essere la volta buona per svoltare sulle carni. La lotta dei lavoratori degli appalti della Castelfrigo continuerà sino alla ricollocazione di tutti e l'impegno della Cgil Emilia-Romagna è di essere al loro fianco e di proseguire nella ricerca di un nuovo modello di relazioni ed economico del distretto delle carni, fondato- rilancia il sindacato- sulla legalità, sulla corretta applicazione dei contratti, sulla qualità del lavoro e dei prodotti".

Alla riunione in Regione erano dunque presenti i rappresentanti dei ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico, oltre che delle istituzioni locali. Si è definito il calendario di lavoro delle prossime settimane con l'obiettivo di risolvere un problema, quello del sistema degli appalti denso di coop spurie e non solo, che ha "forti e preoccupanti riflessi sull'economia di un intero territorio, sulla qualità del lavoro, sui diritti dei lavoratori e sul sociale", ribadisce la Cgil. In ogni caso il tavolo di oggi, che verrà esteso sia ai sindacati di categoria sia alla Consulta della legalità regionale, si è detto di voler sradicare dal territorio tutti i "fenomeni di competizione sleale, di evasione ed elusione fiscale, di mancata applicazione contrattuale, di illegalità" di questi anni.

(DIRE)

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