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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Italia al voto, come funziona la legge elettorale e quali sono i collegi modenesi

Il 25 settembre si voterà per la seconda volta con il Rosatellum, un sistema che di certo non risulta di facile comprensione e che fraziona n modo particolare il territorio

Lacaduta del Governo Draghi e il conseguente sciglimento delel Camere deciso oggi dal Presente della Repubblica, ha fissato al prossimo settembre (il giorno 25, quasi certamente) la nuova tornata elettorale. Si voterà con la legge elettorale già sperimentata quattro anni fa, il Rosatellum, e secondo la ripartizione nei collegi elettorali definiti in modo piuttosto arzigogolato. 

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I candidati concorrono in un sistema misto: l’assegnazione di 232 seggi alla Camera e di 116 seggi al Senato è effettuata in collegi uninominali, in cui è proclamato eletto il candidato più votato. L’assegnazione dei restanti seggi delle circoscrizioni del territorio nazionale (386 e 193, rispettivamente per la Camera e per il Senato) avviene con metodo proporzionale in collegi plurinominali in cui sono proclamati eletti i candidati della lista del collegio plurinominale secondo l’ordine di presentazione, nel limite dei seggi cui la lista abbia diritto.

Elezioni 2022, come si vota?

La scheda è la medesima, per la Camera e per il Senato. La scheda reca il nome del candidato nel collegio uninominale e il contrassegno di ciascuna lista o coalizione di liste per il collegio plurinominale. I contrassegni delle liste hanno riportati a fianco i nominativi dei candidati nel collegio plurinominale.

  • Il voto espresso tracciando un segno sul contrassegno della lista vale anche per il candidato uninominale collegato, e viceversa;
  • il voto espresso tracciando un segno sul nome del candidato uninominale collegato a più liste in coalizione, viene ripartito tra le liste in proporzione ai loro voti ottenuti nel collegio.
  • Se l’elettore traccia un segno sul rettangolo contenente il nominativo del candidato del collegio uninominale e un segno sul sottostante rettangolo contenente il contrassegno della lista nonché i nominativi dei candidati nel collegio plurinominale, il voto è comunque valido a favore sia del candidato uninominale sia della lista.
  • Se l’elettore traccia un segno sul contrassegno e un segno sulla lista di candidati nel collegio plurinominale della lista medesima, il voto è considerato valido a favore sia della lista sia del candidato uninominale.
  • Se l’elettore traccia un segno, comunque apposto, sul rettangolo contenente il nominativo del candidato uninominale e un segno su un rettangolo contenente il contrassegno di una lista cui il candidato non sia collegato, il voto è nullo, in quanto per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica non è previsto il voto disgiunto. 

La strana geografia dei collegi elettorali

Il Rosatellum, ha modificato profondamente non solo le modalità di voto ma anche la geografia delle elezioni politiche. Ogni cittadino si troverà ovviamente di fronte a due schede elettorali pre-stampate, ma per chi volesse avere uno sguardo più complessivo sulla dinamica delle elezioni e comprendere come il proprio voto contribuirà a comporre i due rami del futuro Parlamento, è opportuno esaminare nel dettaglio la mappa modenese.

A rendere complessa la nuova legge elettorale c'è sicuramente il frazionamento tra una quota parte de parlamentari eletti nei collegi uninominali e un'altra parta eletta con metodo proporzionale in collegi con caratteristiche geografiche differenti dagli uninominali. 

Camera dei Deputati

La provincia di Modena è stata suddivisa in tre differenti collegi uninominali per quanto riguarda l'elezione della Camera di Deputati. Il primo collegio (n.8) riguarda l'area nord e comprende sia i comuni della Bassa modenese che della provincia di Ferrara. Il secondo (n.9) è invece quello più popoloso e comprende soli quatto comuni: Modena, Soliera. Campogalliano e Carpi. Il terzo (n.10) raggruppa tutti i restanti comuni situati a sud del Capoluogo, da Castelfranco Emilia "in giù", contando anche distretto ceramico e tutto l'Appennino. Ciascuno di questi tre collegi eleggerà un singolo deputato, vale a dire colui che avrà in assoluto più voti degli altro.

Restano poi da attribuire sette seggi con il metodo proporzionale. E qui il metodo si complica. La regione Emilia-Romagna è stata suddivisa in 17 collegi uninominali, ma in soli 4 collegi proporzionali. Gli elettori modenesi rientrano nel collegio n.2 insieme al territorio di Ferrara: il calcolo dei voti delle due province definirà quindi i sette deputati eletti con metodo proporzionale.

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Senato della Repubblica

Anche l'elezione del Senato sfrutta lo stesso duplice sistema, ma in questo caso la geografia viene ancora una volta ridisegnata. I collegi uninominali della regione Emilia-Romagna sono otto e la nostra provincia è stata suddivisa in due. Da un lato il collegio (n.5) che raggruppa la quasi totalità dei comuni modenesi compresi alcuni della Bassa: Bomporto, Bastiglia, Ravarino, Nonantola, Modena, Castelfranco Emilia e tutti gli altri a sud del capoluogo. I restanti Comuni modenesi sono invece compresi nel collegio (n.6) che si snoda fino a comprendere anche zone di Reggio Emilia e Ferrara; fanno parte di questo collegio: Campogalliano, Caposanto, Carpi, Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Finale Emilia, Medolla, Mirandola, Novi di Modena, San Felice sul Panaro, San Possidonio, San Prospero e Soliera.

Da questi due collegi emergeranno i due senatori eletti con metodo uninominale, mentre per la frazione proporzionale i modenesi contribuiranno ad eleggere altri sei membri del Senato. A fronte di otto collegi uninominali, l'Emilia Romagna è qui divisa in soli due collegi proporzionali. Modena rientra nel collegio n.2 insieme ai territori di Ferrara, Reggio Emilia, Parma e Piacenza: da qui saranno eletti i sei senatori restanti.

Elezioni, i collegi elettorali per il Senato-2

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