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Politica Baggiovara / Strada Cadiane

Ampliamento Monterè, il Comitato: "L'azienda è cresciuta in un contesto sbagliato"

Il progetto di edificazione di uno nuovo stabilimento di essiccazione è ancora in fase istruttoria. Il Comitato dei residenti di strada Cadiane interviene dopo la discussione in Consiglio Comunale

"Nonostante venga riconosciuto la non idoneità della zona ad ospitare insediamenti industriali, il Sindaco e la Giunta, sostengono l’ulteriore espansione della Coopertiva Modenese Essicazione Frutta Monterè che vuole costruire un capannone in cemento armato di oltre 6.000 mq con altezza che supera i 10 metri su un terreno agricolo vergine. Altresì prevede l’espansione di altri due aziende, Neotron e Martini, che hanno sede nei lotti di terreno contigui, tali progetti sarebbero in netto contrasto con il PUG in corso di adozione".

Questo il commento del Comitato dei residenti dell'area di via Cadiane per la quale è al vaglio il progetto di espansione dell'azienda agricola, al centro del dibattito nella seduta del Consiglio Comunale di Modena dello scorso 10 novembre, seppur ancora in fase istruttoria per quanto riguarda la valutazione urbanistica. Già la scorsa estate il Comitato aveva iniziato a farsi sentire pubblicamente, dopo aver inviato le proprie osservazioni alla Conferenza dei servizi e svolto anche uno studio indipendente per la valutazione dell'impatto acustico.

Il Comitato commenta quindi quanto emerso in Piazza Grande: "Il terreno proposto inizialmente dalla cooperativa per la realizzazione dell’espansione - zona di insediamento alternativa a quella poi individuata-  è un altro terreno di proprietà del Presidente della Coopertiva ed e’ contiguo a strada Bellaria, dista 1500 metri dalla sede aziendale attuale ed è in stato di degrado e abbandono da più di 20 anni, si segnala la presenza di materiali pericolosi come l’eternit. A tal riguardo l’Assessora Vandelli, durante il Consiglio Comunale, informa che su questo terreno “non si è trovata la quadra economica” con la cooperativa e quindi l’azienda ha acquistato un terreno agricolo confinante alla sede attuale con il solo scopo di costruire la nuova fabbrica. Il terreno in stato di degrado proposto inizialmente dalla Cooperativa viene oggi definito dell’assessora Vandelli come non idoneo per mancanza di efficienza di sistema e non nelle imminenti vicinanze della sede aziendale e prospetta la possibilità che questo terreno potrebbe rientrare nelle politiche comunali di acquisizione per il recupero pertanto il suo ripristino e bonifica potrebbe essere fatto a carico della collettività e non da chi lo ha causato, cioè l’attuale proprietario e Presidente della Coopertiva".

Nuovo stabilimento di essiccazione in strada Cadiane, dibattito in Consiglio

"Desideriamo evidenziare che qualora invece il Comune avesse trovato un accordo economico per la realizzazione del nuovo stabilimento di Monterè sul terreno in stato di degrado sarebbe stata un’occasione per coniugare l’interesse privato della cooperativa stessa con l’utile della collettività ma evidentemente non era strumentale alle opere pubbliche che il Comune ha in animo di fare. L’assessora spiega che la soluzione al traffico in questa zona è il collegamento alla complanare, progetto denominato Falcone-Argiolas che si prevede venga realizzato anche con il contributo della Cooperativa Montere’, di Neotron e Martini, tutte e tre interessate ad espandersi. Si evince che il Comune sostiene espansioni aziendali in zona non idonea su terreni agricoli a fronte di contributi privati da parte di queste aziende che andrebbero a partecipare al finanziamento di opere pubbliche per le quali necessita di fondi"m attacca il Comitato. 

Ritornando alle osservazioni iniziali,  nonostante il comitato di Strada Cadiane abbia presentato al Comune uno studio sull’impatto acustico causato dal nuovo insediamento industriale che conferma emissioni superiori ai valori limite definiti dal criterio della normale tollerabilità, il Comune "non ha ancora reso noto lo studio sull’impatto acustico realizzato dalla cooperativa, non lo ha pubblicato e non lo ha comunicato al Comitato di Strada Cadiane che ne ha fatto richiesta già da mesi", evidenziano i diretti interessati. L’Assessora Vandelli ha informato in Consiglio che la materia è ancora oggetto di valutazioni.

"Siamo contrari alla realizzazione di aziende industriali in ambito agricolo, su terreni fertili, in assenza di infrastrutture stradali e in presenza di insediamenti residenziali. Infatti le fabbriche devono essere realizzate in zone industriali dotate di relative infrastrutture e possibilmente recuperando capannoni dismessi o abbandonati - evidenziano i residenti - Siamo certi che questo sia anche il pensiero di tutti i cittadini di Modena che diversamente potrebbero vedersi concretizzare una fabbrica sotto casa in modo casuale in qualsiasi quartiere residenziale della città. Siamo in attesa che questo diventi anche il pensiero delle persone che gestiscono la cosa pubblica della Città". 
 

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