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Salvini a Pievepelago: "Faremo di tutto per riaprire punto nascite di Pavullo"

“Non deve essere una sfortuna nascere in montagna, pertanto faremo di tutto per riaprire il Punto nascite di Pavullo, e restituire i servizi, soprattutto in ambito sanitario, ai montanari. Dal 27 gennaio cambieremo le cose: le scelte per il futuro Pievepelago le devono decidere i cittadini di Pievepelago”. Questa la promessa che Matteo Salvini ha lanciato dal palco allestito nella palestra di Pievepelago dove oggi ha fatto tappa il suo tour elettorale a sostegno della candidatura di Lucia Borgonzoni a presidente della Regione Emilia-Romagna.

Il numero uno del Carroccio ha anche ribadito la necessità di elaborare un piano di infrastrutture “di cui la montagna ha bisogno da troppo tempo”. E per risolvere i problemi “occorre ascoltare i montanari e confrontarsi con loro, che conoscono il territorio meglio di chiunque altro” e non fare come “Beppe Grillo che parla di “5G”, mentre in certe zone dell'Appennino non prende nemmeno il telefonino”.

L'ex vicepremier ha poi toccato alcuni temi di stretta attualità: “Nelle ultime settimane nel nostro Paese hanno scioperato quasi tutte le categorie, dai benzinai, agli agricoltori, dai commercianti ai pescatori, sino agli studenti studenti, ed il governo cosa ha fatto? Ha rinviato sistematicamente ogni problema gli sia stato sottoposto. E così ha rinviato la tassa sulla plastica, quella sulle auto aziendali, quella sullo zucchero e così via: è ora di finirla con la “politica del rinvio” di questo Esecutivo. Il voto in Emilia-Romagna, avrà una ricaduta a livello nazionale: mancano 49 giorni alla data in cui potremo cambiare la storia di questa montagna e di questo Paese. Se il 26 gennaio vinceremo le elezioni, ovviamente torneremo a Pievepelago, ma verremo per parlare di ospedale, di Punto nascite, di strade e infrastrutture: verremo per parlare e risolvere i veri problemi di questo territorio”. “Per la prima volta, dopo 50 anni, ciascun voto può fare la differenza e consentirci di scrivere una nuova pagina di storia: perché questa volta, con la Lega al governo, cambieremo le cose” ha concluso il proprio intervento Salvini.

“Le parole del nostro ex vicepremier confermano quella che è la mission della Lega: stare dalla parte dei cittadini, vivere insieme a loro e condividere le loro criticità nell'ottica di approntare soluzioni – commenta il capogruppo in Regione della Lega, Stefano Bargi: sin dalla prima ora abbiamo sostenuto le ragioni dei Comitati, che volevo la riapertura del Punto nascita, di cui abbiamo raccolto il grido di aiuto rappresentando le loro istanze su diversi tavoli istituzionali, come dimostrano le parole pronunciate oggi da Salvini. Una conferma di quello che è l'approccio concreto della Lega che, a differenza delle strumentalizzazioni che sono solite fare altre fazioni politiche, i problemi li affornta nell'ottica di risolverli”.

“Purtroppo, la battaglia per la riapertura del Punto nascita di Pavullo rappresenta solo la punta dell'iceberg dei problemi dei quali la Montagna va chiedendo risposte: penso alla grande necessità di rilancio del commercio montano, alla crescita della domanda di nuovi posti di lavoro, alla necessità di approntare un piano per il turismo, che da “stagionale” deve diventare una risorsa per 365 giorni all'anno. Sfide impegnative, che non possono prescidendere da un importante piano connesso al rilancio della viabilità da e verso i comuni montani: troppe strade sono interrotte da anni a causa di frane e smottamenti del terreno. Tant'è che un'altra criticità cui occorrerà dare risposte concrete e immediate è connessa ai gravi rischi idrogeologici che presenta il nostro Appennino: si tratta di risposte dovute alla collettività montanara che non solo rischia l'isolamento ma anche lo spopolamento. E solo noi, quando saremo al comando della Regione Emilia-Romagna, sapremo dare alla comunità montana le risposte che ci va chiedendo: certo, richiederanno impegno, costanza e dedizione, ma siamo certi che riusciremo a darle, a differenza di questo governo che in 50 anni ha adottato solo misure suicide che hanno portato la nostra montagna all'abbandono cui assistiamo oggi” ha concluso Bargi.

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