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Concerto per Pavarotti, il Comune di Modena ha speso 16.500 euro

L'assessore Alperoli ha risposto all'interrogazione del consigliere Bellei (FI-Pdl) che attacca Nicoletta Mantovani: "Pone condizioni assurde per erigere un monumento in onore del Tenore"

Il concerto-evento realizzato il 6 settembre 2013 in  occasione del sesto anniversario dalla morte del maestro Luciano Pavarotti ha avuto un costo complessivo di 162 mila euro, di cui 16.500 euro coperti dal Comune di Modena, 70 mila dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e 75.500 da risorse proprie della Fondazione LucianoPavarotti, che si è occupata della direzione artistica della serata.

E’ il resoconto che l’assessore alla Cultura Roberto Alperoli ha fatto nella seduta del Consiglio comunale di ieri, giovedì 6 marzo, rispondendo all’interrogazione trasformata in interpellanza di Sandro Bellei (FI-Pdl) sul contributo dato dall’Amministrazione alla Fondazione Luciano Pavarotti presieduta da Nicoletta Mantovani, “la stessa che si oppone senza alcuna ragione e senza alcun diritto alla decisione, presa parecchio tempo fa dal Consiglio comunale all'unanimità, di erigere un monumento al suo grande concittadino”.

In particolare, il consigliere ha chiesto di conoscere l'entità del contributo dato in occasione della commemorazione del tenore e “se il Comune ha intenzione, come molti cittadini si attendono, di contrastare con ogni mezzo la decisione di Nicoletta Mantovani di impedire che si eriga il monumento o di farlo erigere soltanto dove e come lei vuole, al Novi Park e in forma equestre”. Per il consigliere, la vedova del tenore “pone condizioni assurde per erigere un monumento, quando è direttamente coinvolta in iniziative a suo nome nelle quali sono in ballo interessi economici”.

L’assessore ha evidenziato che, quello del monumento dedicato a Pavarotti, “è un tema che sarà rimandato alla prossima Amministrazione. Sono state fatte tante altre ipotesi di valorizzazione della sua figura: dal museo nella sua casa di Santa Maria del Mugnano o in centro, al potenziamento identitario del teatro. Il tema della realizzazione di un monumento, approvato all’unanimità dal Consiglio, andrà in qualche modo affrontato nella prossima legislatura”.

Sul tema è intervenuta anche Eugenia Rossi di Etica e legalità, precisando che “non tutte le forze politiche sono d’accordo a erigere un monumento; se fossi stata in Aula non avrei votato a favore”. La consigliera ha evidenziato che il tenore modenese “era in realtà cittadino di Montecarlo e non ha mai contribuito alla fiscalità di Modena. L’Amministrazione ha corrisposto in maniera generosa – ha detto ancora – e non credo sia essenziale fare un monumento, tanto più equestre. Si può invece contribuire a un rafforzamento del nostro teatro, che ha bisogno di risorse, e fare qualcosa per sviluppare il background culturale della città".

In chiusura, Bellei ha sottolineato che “Modena ha fatto il minimo sindacale cambiando il nome del teatro in memoria di Pavarotti. Credo che il tenore abbia dato moltissimo a Modena – ha proseguito – facendo girare il suo nome in tutto il mondo e portandola in mondovisione con lo spettacolo ‘Pavarotti&Friends’. La città ha un debito di riconoscenza non pagato nei suoi confronti”.

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