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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica Largo Porta Sant'Agostino

Polo Sant'Agostino, ok alla variante. Ma la Soprintendenza vuole vederci chiaro

Unanimità della Conferenza preliminare sull’Accordo di programma. Ora il provvedimento in Consiglio comunale. Chieste indagini integrative sugli scavi che coinvolgono le mura medievali e le strutture ottocentesche

Con il parere unanime di tutti i soggetti che ne fanno parte, la Conferenza preliminare per l’Accordo di programma relativo alla riqualificazione urbana del complesso dell’ex ospedale Sant’Agostino di Modena nella seduta di mercoledì 28 marzo ha dato il via libera alla variante urbanistica. Ora il procedimento prevede per il Comune il passaggio in Consiglio comunale per l’approvazione dell’Accordo e l’adozione dei provvedimenti urbanistici, seguirà la sottoscrizione dei diversi enti e quindi la pubblicazione per due mesi per la raccolta delle osservazioni.

Al termine della procedura è prevista la decisione definitiva da parte del Consiglio comunale che terrà conto anche della fase delle osservazioni e del lavoro di approfondimento che, nel frattempo, la Conferenza dei servizi avrà svolto sugli aspetti progettuali.

La decisione unanime della Conferenza dei servizi è giunta a nove mesi dalla convocazione della prima seduta e dopo aver raccolto i pareri di tutti i soggetti coinvolti nel percorso avviato con la sottoscrizione dell’accordo procedimentale da parte del ministero dei Beni e delle attività culturali, del Comune di Modena e della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.

In particolare, nell’ultima seduta è stato presentato il parere dei Comitati tecnico-scientifici congiunti richiesto dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio compente su Modena, che ha dichiarato ammissibile sia la copertura vetrata del cosiddetto Gran Cortile (per la sua “centralità funzionale e simbolica” e per i “limitati impatti sulle murature di appoggio e la reversibilità”) sia la Galleria Vetrata nel cortile del Pronto soccorso, ha dato l’ok alla demolizione e ricostruzione della parte mediana dell’ex Istituto Pediatrico (esclusa la parte di pertinenza dell’ospedale Dermo-Sifilopatico) e alla realizzazione del passaggio verso via Ramazzini (“alla luce dell’obiettivo di consentire un’adeguata permeabilità urbana al complesso e di rendere riconoscibile la testata a nord-est della Tenaglia”) suggerendo di individuare soluzioni che non alterino il fronte verso la strada agendo con demolizioni mirate sul muro laterale dell’edificio.

Tuttavia, la Soprintendenza ha chiesto un’integrazione alle indagini di natura archeologica (in relazione alla possibile presenza delle mura bassomedievali) e di natura stratigrafica sulle strutture ottocentesche di due immobili di cui andrebbe evitata la totale demolizione: l’ex Istituto Pediatrico, già Antico Ospedale, poi Sala Celtica e l’Istituto Clinico Dermo-Sifilopatico. Il Comune precisa: "Si tratta di aspetti progettuali che non pongono in discussione la realizzabilità dell’intervento di riqualificazione e rigenerazione e che saranno valutati nelle prossime sedute della Conferenza dei servizi dedicate alle modalità esecutive, senza incidere sulle scelte di pianificazione urbanistica".

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