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Muzzarelli, una poltrona da sindaco in cerca di legittimazione

Un successo annunciato ma quantomai sudato quello di Gian Carlo Muzzarelli, che ora si trova di fronte alla necessità di ricostruire una legittimità politica minata dalle frattutre interne al centrosinistra e da un basso contributo elettorale

Come da pronostico Gian Carlo Muzzarelli ha conseguito il risultato sperato, ottenendo l'ambita fascia tricolore. Come da pronostico il dato elettorale è stato il più incerto della storia politica geminiana. E, sempre come da pronostico, Muzzarelli dovrà fare i conti con il più basso consenso mai attribuito ad un primo cittadino modenese. La ragione dei numeri non viene però meno e la garanzia di una maggioranza solida in Consiglio Comunale – 19 i soli consiglieri Pd, più uno di Sel – c'è tutta. Ma gli osservatori politici non possono fare a meno di notare, a buona ragione, che la sfida della legittimità non sarà affatto semplice e condizionerà come mai prima d'ora questi primi lunghi mesi di mandato amministrativo.

Le perplessità nate due settimane fa dopo il primo turno elettorale circa la figura stessa di Gian Carlo Muzzarelli e circa il braccio di ferro interni alle componenti del centrosinistra modenese non vengono affatto spazzate via dal ballottaggio. Anzi. Il dato più significativo riguarda sicuramente quei 9.400 voti persi per strada dal candidato Pd: possono in parte essere attribuibili al fisiologico astensionismo, ma stridono se paragonati ai 6.700 conquistati invece dal rivale grillino Marco Bortolotti. Un segnale chiaro di come il desiderio di discontinuità abbia prevalso sulla capacità del centrosinistra di ricompattare tutti i propri sostenitori per confermare la scelta di Muzzarelli.

Comprendere i flussi elettorali in una realtà piccola come quella modenese non è statisticamente possibile, motivo per cui nessuno, se non i diretti interessati, potranno sapere come si è comportato l'elettorato di riferimento delle altre forze politiche escluse dal ballottaggio. Quali voti sono mancati al nuovo sindaco e perchè? Domanda che non troverà mai risposta. E ugualmente: da dove sono arrivati i nuovi voti guadagnati da Marco Bortolotti? Anche in questo caso non esistono certezze, ma a quanto pare le indicazioni di parte del centrodestra modenese e di altre forze civiche hanno convinto l'elettorato di riferimento, proprio in direzione di quella discontinuità che non si è concretizzata.

Riflessioni interessanti che oramai riguardano però il passato. La geografia politica modenese ha subito qualche scossone, ma la barra di comando resta in mano al Partito Democratico e la continuità amministrativa con le giunte precedenti è un risultato acquisito. Resterà da capire se e come si ricomporranno le fratture con le forze di sinistra e quale indirizzo prenderà la nuova Giunta, la cui composizione sarà snodo cruciale delle vicende amministrative della città. Come detto, la prima sfida di Muzzarelli sarà la conquista di una legittimità più ampia di quella conquistata nelle urne, dal momento che solo il 27% degli elettori modenesi gli ha accordato fiducia al secondo turno

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