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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

"Autocertificazione antifascista" per gli spazi pubblici, il Consiglio approva

Via libera fra le polemiche delle opposizioni alla modifica al regolamento Tosap. Come richiesto da Galli, sarà convocata Commissione Controllo per esaminare i motivi contrari al suo emendamento

In sede di dichiarazione di voto Giuseppe Pellacani (EpI) ha annunciato il non voto alla delibera “perché pur essendo contrario al nazifascismo, non è d’accordo sul sottoporre a una valutazione discrezionale la possibilità di usare spazi pubblici; ha parlato di “delibera viziata da un intrinseco carattere contradditorio, oltre che inopportuna e viziata anche nel carattere di legittimità”. E ha spiegato di aver ritirato l’emendamento perché “bucato nella parte sostanziale”, quella cioè che ha avuto parere contrario, relativa alla proposta di estendere il divieto anche alle manifestazioni riconducibili a “integralismo religioso” e di aggiungere un terzo comma all’articolo per stabilire che il diniego della concessione sia preceduto da parere conforme di una commissione appositamente costituita dal Consiglio comunale.

Andrea Galli ha ribadito il voto contrario e ricordato che l’emendamento di Forza Italia proponeva di prevedere il divieto della concessione anche a soggetti che professino o pratichino idee e comportamenti “comunisti e di altre ideologie contrarie alla Costituzione”, oltre a quelli fascisti e nazisti, mancando a suo parere nel testo “il riferimento alla terza grande ideologia totalitaria, cioè il comunismo che per danni e morti arrecati è stata la peggiore”. E ha sottolineato che “chiunque chiede in uso uno spazio pubblico si impegna a rispettare la Costituzione, quindi la modifica proposta è un’inutile aggiunta a fini politici”.

Contraria anche Luigia Santoro di Lega Nord che ha detto di aver ritirato gli emendamenti “perché la delibera è da respingere in toto” e ha ribadito che già esistono norme nazionali garanti dei principi sanciti dalla Costituzione,  mentre la delibera “limita la libertà di espressione e di pensiero violando quindi le liberta personali” e ha messo in guardia dalla possibilità di “abusi interpretativi di ogni tipo perché non è certo un funzionario del Comune a poter decidere”.

Marco Chincarini di Modena Bene Comune si è invece detto “contento di poter votare a favore della delibera che è anche la ricaduta concreta di un ordine del giorno” da lui presentato in Consiglio.

“La delibera è giuridicamente fondata” secondo Domenico Savio Campana di Sinistra Unita Modena: “La nostra Costituzione è fondata sull’antifascismo e si sanzionano i comportamenti non le idee, le manifestazioni del pensiero non il pensiero. Non rendersi conto della differenza tra le idee e il modo di manifestarle è segno dell’incapacità di capire lo statuto giuridico in cui viviamo, proprio di persone incapaci di ragionare all’interno del nostro quadro istituzionale e politico”.

Per il Pd, Caterina Liotti ha espresso soddisfazione affermando che “la modifica è proposta nel rispetto dei principi dell’antifascismo su cui si fonda la Costituzione, come già fatto in altri 60 Comuni d’Italia e in modo trasversale. Il suolo pubblico è patrimonio collettivo del cui uso è garante il Comune applicando i principi della Costituzione. La delibera non è un atto politico ma amministrativo, tanto che si traduce in un’autodichiarazione che viene recepita dall’ufficio”.

Per il M5s Mario Bussetti ha affermato: “Crediamo che il merito maggiore del provvedimento sia ribadire i valori della Costituzione contrari a ogni forma di totalitarismo e prevaricazione. Quindi votiamo a favore. Abbiamo semmai qualche perplessità sull’aspetto dell’applicazione concreta, ci chiediamo cioè quanto un’autodichiarazione funzioni da deterrente per un soggetto che poi non intenda rispettare quei valori”.

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