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Coop spurie in Emilia, irregolarità nel 75% dei controlli dell'Ispettorato

Il mondo della cooperazione in agitazione, ma la Commissione regionale precisa che i dati si riferiscono a controlli che avvengono già su segnalazione, quindi di fronte al sospetto preesistente di irregolarità

Cooperativa irregolare o meglio con qualche irregolarità non significa necessariamente cooperativa spuria. Ma soprattutto gli ispettori che le controllano, e che ieri hanno rendicontato un 75% di irregolarità riscontrate nelle 249 aziende ispezionate in Emilia-Romagna negli ultimi nove mesi, non si attivano a campione ma sulla base di segnalazioni o denunce specifiche. 

È la posizione che diffonde oggi la Commissione speciale di ricerca e studio sulle cooperative spurie o fittizie dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna, dopo i numeri che ha diffuso ieri sera scaturiti dal confronto con Ispettorato del lavoro, Inps e Inail. Numeri che fanno discutere non poco a margine questa mattina, in Regione a Bologna, della conferenza regionale della cooperazione, in programma proprio il giorno dopo la seduta-chiave della commissione sulle coop spurie. 

Molti cooperatori sono stati presi a dir poco in contropiede, come dimostra un po' l'agitazione generale attorno al convegno, e soprattutto 'non tornà il dato sui controlli: "Sembra che sia irregolare il 75% delle cooperative regionali", sbotta qualcuno, anche se effettivamente nessuno l'ha mai detto o scritto. I numeri in ballo sono arrivati alla fine del lavoro portato avanti fin qui, per una commissione, quella presieduta da Luca Sabattini del Pd al fianco della vice Giulia Gibertoni (M5s), istituita dopo il clamore, e il caos, che il fenomeno della cooperazione spuria aveva suscitato nel distretto della lavorazione delle carni in particolare. 

E i numeri di ieri hanno appunto 'agitato' parecchi. Ecco allora che rimarcano dalla commissione regionale: "È irregolare il 75% delle 249 coop controllate nel 2017 dall'ispettorato del lavoro sulle 5.000 imprese cooperative totali in Emilia-Romagna". 

"L'ispettorato del lavoro si attiva sulla base di denunce specifiche", precisa ancora la commissione. È irregolare il 75% del 5% controllato, dunque. Ma soprattutto, il 75% di irregolarità emerso non è scaturito da indagini a campione ma dunque su segnalazione; in altre parole, nel 75% dei casi le denunce si sono confermate centrate. Inoltre, il concetto di 'irregolarità' puo' spaziare molto, ad esempio dalle norme antincendio a vere e proprie anomalie statutarie, e non automaticamente chi deve (solo) mettersi in regola è spurio. 

È appunto questa la scintilla del clima da 'cortocircuito' generale che si respira in queste ore in viale Aldo Moro, ma distende il presidente-consigliere regionale Sabattini: "Nel clima di estrema collaborazione riscontrato emerge chiaramente il bisogno di maggiore condivisione delle diverse banche dati attualmente esistenti, al fine di poter migliorare anche il lavoro degli enti di controllo. L'audizione di oggi conferma come il lavoro di approfondimento che stiamo facendo come commissione nella definizione di indicatori univoci che identifichino le irregolarità, abbisogni dell'incrocio rapido di molteplici informazioni". Insomma, insiste Sabattini sull'interpretazione dei dati, "sono convinto che i primi a beneficiare di questa iniziativa saranno proprio i soggetti controllori come ispettorato del lavoro, Inps e Inail". La difficoltà, in tutto questo, è spesso rappresentata dall'assenza nelle coop spurie di sindacati e centrali cooperative, che aumenta l'incertezza generale.

(DIRE)

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